Valorizzazione del titolo di dottore di ricerca nella PA, dibattito alla Federico II

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«Investire sulla qualità, portare risorse al sistema della ricerca significa investire sul futuro. Istruzione e ricerca sono settori prioritari. Lo sono per la formazione delle nuove generazioni ma anche per assicurare all’intero Paese uno sviluppo sostenibile e la capacità di affrontare con successo le continue sfide che il mondo globalizzato di oggi ci pone di fronte». Si ragionerà su quanto ha affermato Valeria Fedeli, Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, domani martedì 13 marzo alle ore 17 nell’aula Pessina della Federico II. C’è un dato sul quale riflettere e avviare una seria discussione. Solamente il 9% degli assegnisti di ricerca, «posizione» accademica successiva al dottorato, può ambire, nel nostro Paese, ad un posto di lavoro a tempo indeterminato all'interno delle università italiane. Da qui l’iniziativa «Valorizzare il dottorato di ricerca nella Pubblica Amministrazione. Le proposte dell’ADI», promossa da Lorenzo Fattori, Segretario dell’Associazione dottorandi e dottori di ricerca italiani a Napoli e rappresentante dei dottorandi nel Consiglio della Scuola delle Scienze umane e sociali. Interverranno Gaetano Manfredi, Presidente della CRUI e magnifico rettore della Federico II, il professore Gianluigi Mangia della Scuola Nazionale dell'Amministrazione, Paolo Ricci, ordinario dell’ateneo federiciano, Alessandro Arienzo per la FLC-CGIL e Giuseppe Montalbano, segretario nazionale ADI. Si vuole stimolare il dibattito e incentivare politiche volte a valorizzare il dottorato nel settore privato e negli enti pubblici. Sarebbe deleterio sprecare capitale sociale di qualità e già formato, per cui lo Stato ha investito importanti risorse finanziarie.
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Il Mattino