Cacciati di casa e costretti a vivere di stenti e rinunce per quasi due settimane. Si chiamano Francesco e Giuseppe ed hanno rispettivamente 18 e 20 anni. Stanno insieme da quasi...
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«Siamo fidanzati da dieci mesi - afferma Francesco - e la nostra storia è tristemente simile a quella di tanti altri ragazzi omosessuali. Viviamo una condizione costante diffidenza ed omofobia. Io fui cacciato di casa perché secondo mia madre costituivo un pericolo per mia sorella minore. Il mio ragazzo invece, dopo aver annunciato ai familiari la mostra relazione è stato costretto a scegliere tra loro e me».
Dopo decine di notti passate tra panchine, spiagge ed alloggi di fortuna, Francesco e Giuseppe adesso sono ospiti di una struttura messa a disposizione dall'organizzazione di Arcigay Napoli. «Fortunatamente adesso siamo aiutati dai rappresentanti di Arcigay e dal presidente Antonello Sannino che sta cercando in ogni modo di risolvere la nostra situazione, ma le cose restano difficili. Cerchiamo lavoro perché dovendo sopravvivere in strada siamo stati costretti a lasciare le nostre vecchie occupazioni. Chiediamo solo di vivere dignitosamente e di poter continuare a volerci bene in totale libertà». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino