Nel secolo scorso le performance teatrali si svolgevano nei salotti delle case più in vista. Oggi a Napoli si fa nei salotti di chiunque abbia voglia di offrire uno spazio...
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«Il Festival è concepito come un’opera-sistema, estesa alla città e condivisa con gli artisti in programma, con gli operatori internazionali ospiti del progetto, e con i cittadini di Napoli che nelle loro case e spazi privati ospitano le opere degli artisti», spiegano gli organizzatori. Performance di musica, teatro, danza, arte e tanto altro ancora si svolgeranno nei salotti, sulle terrazze, nei cortili, nei laboratori artigianali dei napoletani che saranno ben lieti di accogliere il pubblico e far conoscere i lati più nascosti di Napoli. In più ci sarà Palazzo Matteotti che per la prima volta sarà vissuto come uno spazio intimo: gli artisti vivranno lì e le performance avverranno durante gli orari di ufficio, contaminando la quotidianità dei dipendenti e aprendo le porte alla città. Nessuno pagherà un biglietto ma tutti potranno partecipare.
Gli artisti selezionati usufruiranno di una residenza, dal 30 giugno al 4 luglio 2017, che comprende l’alloggio presso i donatori di spazio, Per creare una connessione efficace tra artisti e cittadini Altofest ha pensato di chiedere ospitalità ai napoletani: chiunque abbia un letto o un divano su cui far dormire un'artista sarà bene accetto nella rete ospitale del Festival. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino