De Luca e i rifiuti: «13 nuovi impianti di compostaggio»

De Luca e i rifiuti: «13 nuovi impianti di compostaggio»
«Parte la soluzione finale del problema dei rifiuti con la realizzazione di 13 impianti di compostaggio»: Vincenzo De Luca annuncia l'investimento di 230 milioni...

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«Parte la soluzione finale del problema dei rifiuti con la realizzazione di 13 impianti di compostaggio»: Vincenzo De Luca annuncia l'investimento di 230 milioni di euro (con i fondi del Patto per la Campania) per il trattamento della frazione umida della raccolta differenziata. L'obiettivo è gestire interamente in Campania le 750mila tonnellate di umido che vengono prodotte per evitare i costi dei trasferimenti dei rifiuti altrove. Il programma è stato concordato con i sindaci, a cominciare da quello di Napoli, a cui la Regione fornirà i fondi per la progettazione esecutiva e, nel caso di Casal di Principe, fungerà anche da stazione appaltante. «L'importante - dice il presidente della Regione - è finire tutti gli impianti entro la fine del 2018 perché da questo dipende tutto il piano rifiuti che abbiamo varato evitando la costruzione di nuovi termovalorizzatori».


Il vecchio piano rifiuti di Stefano Caldoro prevedeva la costruzione di quattro termovalorizzatori in Campania. Una linea completamente stravolta da De Luca: «Non costruiamo nuovi termovalorizzatori, che comunque richiedono un investimento di 300 milioni che non ci sono e potrebbero entrare in funzione tra cinque anni. Invece scegliamo di puntare sulla raccolta differenziata, che deve arrivare al 65%, e sugli impianti di compostaggio che non producono emissioni, come si può vedere a Salerno». L'obiettivo è dimostrare all'Europa che la Campania si sta muovendo concretamente nella risoluzione della gestione del ciclo dei rifiuti per far cancellare la multa da 120mila euro al giorno comminata all'Italia per i disastri del passato e pagata proprio dalla Campania. I Comuni si sono dimostrati molto interessati a costruire impianti di compostaggio (erano arrivare 32 manifestazioni di interesse) perché con queste strutture si risparmiano 50 euro a tonnellata per la gestione dell'umido, il che può consentire ai Comuni di abbattere le tasse sui rifiuti.
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Il Mattino