Il procuratore Mancuso: «Anatolij, il pentimento dei killer non servirà per sconti di pena»

Il procuratore Mancuso: «Anatolij, il pentimento dei killer non servirà per sconti di pena»
Nola. Ammazzano, confessano e poi si pentono. Gianluca Ianuale e Marco Di Lorenzo, gli assassini di Anatolij, il muratore ucraino morto per sventare la rapina nel supermercato...

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Nola. Ammazzano, confessano e poi si pentono. Gianluca Ianuale e Marco Di Lorenzo, gli assassini di Anatolij, il muratore ucraino morto per sventare la rapina nel supermercato Piccolo di Castello di Cisterna, si sono presentati all'udienza di convalida del fermo accompagnati da due legali specializzati nella legge sui collaboratori di giustizia. La via per ottenere indulgenze in terra mentre il mondo invoca punizioni esemplari? Per Paolo Mancuso, il procuratore della Repubblica di Nola a capo di un'indagine che ha dato un volto ai killer e una risposta a una comunità assetata di giustizia, non è cosi: «Per quello che hanno fatto pagheranno una pena certamente non lieve e non condizionata dalle scelte che potrebbero aver effettuato».




Allora è vero che Gianluca Ianuale e Marco Di Lorenzo si sono pentiti?

«Loro hanno confessato e noi procediamo per il tipo di reato che hanno commesso. Il resto non riguarda il nostro provvedimento».

Quanti anni rischiano per l'omicidio di Anatolij?

«Trent'anni di carcere».

Perché non l'ergastolo?

«Non é previsto. A meno che non scatti l'aggravante della crudeltà. Noi però stiamo ancora valutando le sequenze della vicenda. Stiamo guardando i fotogrammi dei filmati che hanno immortalato la scena e valutando gli esami balistici».

Hanno già chiesto il rito abbreviato?

«Non lo hanno ancora chiesto, ma solitamente dopo una confessione rappresenta la prassi».



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