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Angelo Lancellotti è il nuovo presidente dell'Ance Napoli. Eletto all'unanimità durante l'assemblea che si è svolta in formula mista - sia in presenza che da remoto - nella sede di piazza dei Martiri.
Durante la proclamazione Lancellotti - napoletano, di 56 anni, laureato con lode in Ingegneria civile edile alla Federico II, già presidente della Cassa Edile di Napoli, e costruttore di quarta generazione - dichiara che le prospettive per il settore sarebbero moderatamente ottimistiche se non fosse che ad oggi il Paese deve fronteggiare gravi emergenze come «la guerra in Europa, l'inflazione e la carenza di materie prime» che in aggiunta alla mancanza e lavoratori del settore, rappresenta enormi criticità».
Ma, nonostante le evidenti difficoltà, il neo presidente ha le idee ben chiare su come affrontare le prossime sfide: «Dobbiamo riprendere un percorso con il governo nazionale perché sono temi che non afferiscono alla sfera locale». Resta fiducioso in un intervento da parte del governo centrale «altrimenti il settore si fermerebbe e con esso anche il Pnrr perché il 50% dei fondi sono destinati alle opere pubbliche». Poi aggiunge che anche il Piano nazionale di ripresa e resilienza da solo non basta se si punta ad obiettivi di medio e lungo termine: «Alla nostra città occorre mettere in moto processi virtuosi di sviluppo che, considerando le difficoltà di bilancio del Comune, sarà possibile solo attraverso quelle riforme immateriali, attese da tempo che non assorbono risorse, anzi, le attraggono». «Prima tra tutte, per migliorare il volto e l'attrattiva del nostro territorio, l'ammodernamento del Piano regolatore generale che, a Napoli, nella sua più recente variante è fondato su decisioni assunte nel 1998» e inoltre, di pari passo, «dovrà andare anche il nuovo Regolamento edilizio».
Facendo riferimento al discorso del sindaco Gaetano Manfredi - intervenuto durante l'assemblea elettiva - ribadisce che «Napoli è piena di potenzialità: nell'area occidentale c'è Bagnoli che rappresenta una cerniera con l'area Flegrea; nell'area orientale abbiamo i primi insediamenti, a partire dall'Apple Accademy, che possono candidarsi come snodo logistico e centro dell'industria delle competenze e conoscenza.
Lancellotti succede Federica Brancaccio in un passaggio di consegne avvenuto in totale armonia e coesione. Un'assemblea che ha visto il rinnovo anche del Consiglio di presidenza e del Consiglio generale. «Quattro anni fa era un altro mondo - spiega il presidente uscente - e mai ci saremmo aspettati di vivere quello che abbiamo vissuto e purtroppo quello che stiamo ancora vivendo. Finita la pandemia è iniziata la guerra. Quindi avevamo tutte altre idee che non siamo riusciti a portare avanti perché presi da emergenze diverse. Però siamo riusciti a mantenere un rapporto con gli associati anche nel periodo di chiusura toltale e quindi a ridare importanza a quello che sono i corpi intermedi: la casa delle imprese a cui ci si può rivolgere», conclude la Brancaccio.
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