Manfredi presidente dell'Anci: patto con Gualtieri e Sala

A Genova vertice con Gualtieri e Sala, l’ex rettore piace perché trasversale

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Si vota tra un anno, dopo le Europee che si terranno a giugno 2024, e non prima come pure era stato ventilato il rinnovo della Presidenza dell’Anci oggi retta dal sindaco di Bari Antonio Decaro. A ottobre dell’anno prossimo si eleggerà la nuova governance dell’Anci. Ma a Genova - dove è in corso l’Assemblea nazionale dei Comuni - si stanno disegnando già le strategie e l’identikit del dopo Decaro. E in questa partita c’è dentro mani e piedi il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi che a oggi ha un solo sfidante venuto allo scoperto: si tratta del sindaco di Torino Stefano Lo Russo, del Pd iscritto alla corrente “Base Riformista” che come riferimento ha l’ex ministro Lorenzo Guerini quindi non perfettamente allineato alla segretaria Elly Schlein. Sullo sfondo si è sentito anche nei saloni della Fiera del capoluogo ligure il nome di Roberto Gualtieri sindaco di Roma e anche lui del Pd. Ma la sensazione è che il Primo cittadino della Capitale sia stato tirato dentro per il gioco di specchi consueto che c’è dentro al Partito democratico quando si tratta di poltrone, del resto governare la Capitale è di per se molto impegnativo e se a questo ci si aggiunge il Giubileo si può ben dire che Gualtieri ha altre priorità.



In questo contesto Gaetano Manfredi ieri ha incontrato sia Gualtieri che il sindaco di Milano Beppe Sala, con entrambi condivide l’onere e l’onore di governare le tre aree metropolitane più grandi del Paese e d’Europa e tra loro c’è già un patto amministrativo da oltre un anno sulle cose da fare e da proporre al Governo. Ma ieri sono state messe le basi - questa la sensazione - per un patto politico. Nella sostanza Manfredi ha cercato di capire se dai suoi due colleghi una sua eventuale candidatura è be vista. E quello che è venuto fuori - questo trapela - è che fermo restando il rispetto per una città importante come Torino e per il suo bravo sindaco e la disciplina di partito, oggi - questo il ragionamento che hanno fatto - alla guida dell’Anci serve il peso politico di Napoli nel panorama italiano - è la capitale del cosiddetto “campo largo” dove dentro ci sono molte forze moderate è una capitale turistica e meta agognata in tutto il mondo - e internazionale basta pensare cosa è il Mediterraneo in queste settimane. Insomma, il semaforo verde sarebbe arrivato ed è tanta roba. Cosa c’entra Sala? Il sindaco di Milano scade nel 2026 quando avrà concluso i suoi 10 anni di mandato, le due regioni che hanno il maggior peso elettorale per il rinnovo della Presidenza Anci sono la Campania e la Lombardia. Tenuto conto che si tratta di una elezione di secondo livello - ovvero non diretta - dove il voto dei singoli comuni è proporzionato alla popolazione residente, va da sé che avere dalla propria parte il sindaco di Milano e della Città metropolitana di Milano fa molto comodo. Più o meno le stesse considerazioni vanno fatte per Gualtieri del quale Manfredi è stato anche collega nel Governo Conte 2 dove l’attuale sindaco di Roma era ministro dell’Economia e delle Finanze. 

Sulla carta Manfredi ha la possibilità di farcela, si votasse domani o tra un mese sarebbe il favorito, però di mesi ne devono passare 12 per arrivare a giocarsi la poltrona di presidente dell’Anci. E Manfredi in questo lasso di tempo deve puntare sulla sua trasversalità politica, qualità che gli riconoscono un po’ tutti. Vale a dire che chiaramente è un sindaco di centrosinistra, ma non ha nessuna tessera di partito in tasca: né del Pd e nemmeno del M5S per quanto entrambi i partiti lo tirino per la giacca.

L’uscente Decaro è invece del Pd. E per un Governo di destra confrontarsi con un presidente Anci schierato nettamente nel campo opposto, ma senza tessere di partito sarebbe molto più semplice parlare e discutere. Una qualità che anche a Genova è stata riconosciuta a Manfredi. Citato tre volte da Decaro nel suo discorso di addio e portato a esempio: «Lo Stato deve credere a Manfredi» ha dichiarato Decaro alla platea ligure dove in prima fila c’era seduto il Presidente Sergio Mattarella. Dentro questo ventaglio di possibilità, non trascurabili sono le congiunture favorevoli. Lo stesso Decaro non è più candidabile a sindaco di Bari e dunque all’Anci perché scade alla vigilia delle Europee, ha fatto i suoi 10 anni. Così come Dario Nardella primo cittadino di Firenze: sarebbero stati due avversari difficili da battere ma non potranno essere in campo come il quotatissimo Giorgio Gori sindaco di Bergamo. 

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Il Mattino