«Registriamo segnali di ripresa dell'attività investigativa in Messico. Le richieste avanzateci recentemente dalle autorità d'oltreoceano ci fanno...
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Per Orlando, "le autorità italiane si sono adoperate sin dal primo momento in cui si è aperta la pista messicana e la Procura della Repubblica di Torre Annunziata, in particolare, non ha mai smesso di indagare". Il titolare del dicastero di via Arenula, però, ha riconosciuto gli ostacoli che i pm oplontini hanno dovuto affrontare nelle ricerche di Angela-Celeste nello Stato dell'America centrale: "I rapporti tra le autorità italiane e quelle messicane hanno vissuto fasi alterne perché, almeno inizialmente, le seconde hanno sottovalutato la vicenda. Poi, in occasione della mia visita oltreoceano, ho sollecitato i vertici della Procura General e lo stesso hanno fatto l'ex premier Renzi e il presidente Mattarella. E anche il nuovo presidente del Consiglio Gentiloni, fino a poche settimane fa ministro degli Esteri, conosce bene la vicenda e la segue con particolare attenzione. Tutto ciò ci permette di registrare un atteggiamento completamente diverso rispetto a prima". Orlando, in particolare, ha fatto riferimento ai campioni di dna chiesti dagli inquirenti e dagli investigatori messicani ai genitori e alle sorelle di Angela Celentano: "Questo ci fa capire che anche da quelle parti stanno facendo sul serio. E noi, da parte nostra, continueremo a fare qualsiasi cosa per capire se Angela e Celeste sono la stessa persona e come la bambina sia potuta arrivare in un Paese così distante dal nostro".
Alla puntata di "Chi l'ha visto?" hanno preso parte anche Catello e Maria Celentano, i genitori di Angela, e il loro avvocato Luigi Ferrandino, in collegamento dallo studio napoletano di quest'ultimo. "Sono quasi sette anni dche aspettiamo di conoscere la verità sulla pista messicana, mi appello al ministro affinché le autorità ci diano al più presto una risposta sulla sorte di nostra figlia", ha detto Catello. Da Ferrandino, invece, un invito a Orlando affinché solleciti la diffusione in Messico delle fotografie di Celeste Ruiz: "Può essere un elemento determinante - ha spiegato il penalista napoletano - per risolvere questo mistero".
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Il Mattino