Anm, è guerra agli evasori: «Controlli sui bus o sarà il crac»

Anm, è guerra agli evasori: «Controlli sui bus o sarà il crac»
Non c'è più tempo, per salvare l'Anm bisogna fare presto e far partire subito il nuovo piano industriale firmato con i sindacati o sarà il crac. A...

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Non c'è più tempo, per salvare l'Anm bisogna fare presto e far partire subito il nuovo piano industriale firmato con i sindacati o sarà il crac. A spingere il piede sull'acceleratore è la Napoli Holding, la società controllante dell'azienda dei trasporti, di proprietà al cento per cento del Comune di Napoli. Ieri pomeriggio l'amministratore unico Amedeo Manzo è tornato alla carica, intensificando il pressing sull'amministrazione per partire subito con le prime misure del piano di risanamento e rilancio dell'azienda dei trasporti, concordate con i lavoratori nel protocollo firmato due settimane fa.


Un incontro di circa mezz'ora con il sindaco Luigi de Magistris e i suoi più stretti collaboratori per mettere a punto i primi passi imprescindibili, necessari a mettere in sicurezza l'azienda dei trasporti. Su alcuni punti, insomma questo il succo del confronto proprio non si può più attendere. Quali? La lotta all'evasione senza quartiere, dispiegando subito in strada i 350 nuovi controllori previsti dall'accordo, la vendita dei ticket a bordo direttamente da parte dei conducenti nonché la rinegoziazione di contratti, forniture e locazioni per abbattere gli sprechi. Manzo, da manager di professione, banchiere e persona pratica, portato a guardare più ai fatti concreti che alle soluzioni teoriche, ha chiesto risultati immediati, perché ogni minuto perso equivale a soldi in meno nelle casse della società e a un passo in più verso l'orlo del baratro.

Sotto accusa anche i sindacati, chiamati ad uno sforzo di collaborazione aggiuntivo per stanare le sacche di inefficienza che ancora si annidano in azienda, dove su 2.500 dipendenti una grossa parte lavora negli uffici.
Anche per gli interventi sugli esuberi, gli inidonei e il contenimento delle spese, con i tagli ai superminimi di funzionari e dirigenti, insomma, bisogna bruciare i tempi. C'è, poi, una questione finanziaria.

Nelle ultime ore i revisori dei conti hanno chiesto all'amministrazione e in particolare ai servizi e agli uffici responsabili del controllo analogo di certificare i 34 milioni di euro di trasferimenti che il Comune deve all'Anm per il 2017 per garantire la continuità aziendale. Ma non è l'unica novità. Il Comune, infatti, ha scelto l'advisor che si occuperà della certificazione del nuovo piano industriale di 5 anni, che dovrà essere completato entro febbraio. L'incarico è stato affidato alla società internazionale di consulenza Ernst & Young, che sta già gestendo la delicata situazione del concordato preventivo dell'Atac di Roma, in qualità di advisor finanziario e industriale. Sulla vertenza Anm, intanto, entra a gamba tesa Stefano Buono, consigliere comunale dei Verdi: «Il nostro unico obiettivo - afferma - è salvare l'Anm come azienda pubblica. La priorità è mettere in sicurezza la società, avviando subito le misure previste dal piano di risanamento concordato con i sindacati. Con la collaborazione di tutti riusciremo a rilanciare l'azienda, salvare i posti di lavoro e migliorare la qualità del servizio».

 

Ma tra i lavoratori di Anm c'è molta preoccupazione. Anche oggi, molto probabilmente, salteranno i prolungamenti fino alle 2 di notte della metropolitana linea 1 e delle funicolari, sospesi ormai da giugno. All'appello per effettuare gli straordinari rivolto dall'azienda ai macchinisti ieri pomeriggio non ha risposto personale in numero sufficiente. Oggi si farà un altro tentativo, ma il clima non sembra essere favorevole. L'azienda aveva assicurato di coprire i prolungamenti del weekend con gli straordinari, nell'attesa di renderli permanenti, sottraendoli alla contrattazione settimanale, a partire dall'8 dicembre. Lunedì e martedì, invece, la metropolitana linea 1 anticiperà la chiusura serale per consentire i lavori di manutenzione straordinaria, tra i quali il potenziamento del nuovo sistema di comunicazione radio terra-treno della sala operativa, eseguiti da Ansaldo Sts. L'ultima corsa da Piscinola è prevista alle 20,56, quella da Garibaldi alle 21,27. È fissato per il 7 novembre, infine, l'incontro con i sindacati per la vendita a bordo dei titoli di viaggio. Il prezzo maggiorato del biglietto dovrebbe essere di 1,50 euro, mentre la discussione è ancora in corso sulla percentuale dell'aggio che dovrebbe andare all'autista. I sindacati hanno chiesto il 100%.


L'azienda sembra intenzionata a concedere l'80%. L'ipotesi di liberalizzazione del ramo bus, che potrebbe essere messo a gara col mega-bando della Regione Campania previsto per fine anno, però, ha messo in agitazione i sindacati, che hanno chiesto un incontro chiarificatore al Comune, prima di discutere delle altre questioni. «Non possiamo che rimanere sconcertati - ha affermato Franco Falco, segretario regionale e provinciale della Faisa Cisal - viste le ultime uscite dell'amministrazione comunale. Da una parte abbiamo il sindaco de Magistris che ha dichiarato che non c'è nessun piano B per salvare l'azienda, dall'altra c'è l'assessore Calabrese che ha sconfessato gli accordi sottoscritti con i sindacati e vorrebbe spezzettare l'azienda mettendo a gara la parte gomma e lasciando pubblico il ferro. Prima di proseguire la trattativa sui tavoli tematici previsti dall'ipotesi di accordo del 20 ottobre dobbiamo avere un chiarimento diretto con il sindaco de Magistris e capire le reali intenzioni dell'amministrazione comunale».
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Il Mattino