«L'Anm è tecnicamente fallita». Il vertice fra sindacati e Comune è iniziato, ieri sera alle 22, nel più tragico dei modi, con l'assessore...
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Confermati i licenziamenti, l'avviamento alla pensione e il trasferimento ad altre partecipate dei quasi 200 dipendenti. Poi ci sarà mani dura con chi, temporaneamente, non risulta idoneo, e anche con gli inidonei definitivi che vedranno modificata la loro posizione in azienda. Ci saranno tagli alle buste paga esagerate dei vertici, ma ci saranno anche spostamenti di ruolo con almeno 200 dipendenti tirati fuori dagli uffici, riqualificati e destinati a stazioni e controlleria.
Insomma, bisognerà soffrire. E la decisione va presa in fretta perché il 30 ottobre Comune e collegio dei sindaci decideranno se portare o meno i libri in tribunale.
Il vertice ha preso il via poco prima delle dieci di sera quando tutti i convocati hanno raggiunto piazza Municipio. Il sindaco De Magistris non c'era, sostituito dal direttore generale Auricchio.
La riunione avrebbe dovuto essere un confronto con i sindacati ma anche la stessa Anm ha presentato le sue richieste: prima di pensare a quel che accadrà nelle prossime settimane bisogna pensare all'oggi, ai soldi che dalle casse del Comune devono passare in quelle di Anm. Su questo fronte ci sono state rassicurazioni da parte di Palazzo San Giacomo: i soldi sarebbero già pronti, e una parte di quel denaro dovrebbe essere immediatamente girato ai lavoratori che chiedono il pagamento del premio di risultato del 2016 attualmente congelato anche se già maturato. Impossibile da inserire nelle contrattazioni per la crisi che s'è, formalmente, manifestata solo nel 2017.
Il tema centrale del lunghissimo incontro è stato il mantenimento dei livelli occupazionali. Poche notizie sono filtrate dalle stanze con le finestre accese fino a notte inoltrata, solo sussurri.
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Il Mattino