Anniversario della morte di Fermariello. Napolitano: «Uomo di grande passione»

Vico Equense. «Talmente vivo è il mio ricordo di Carlo Fermariello, della sua personalità politica e istituzionale, del suo temperamento, della sua passione e...

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Vico Equense. «Talmente vivo è il mio ricordo di Carlo Fermariello, della sua personalità politica e istituzionale, del suo temperamento, della sua passione e simpatia che davvero non mi sembrano passati 20 anni dalla sua scomparsa». Così comincia il messaggio mandato da Giorgio Napolitano in occasione dell'evento organizzato dal Circolo territoriale Pd di Vico Equense ai 20 anni dalla morte del «leone rosso».

 
Tra i protagonisti della sinistra meridionale e nazionale, Carlo Fermariello ha sempre avuto un rapporto molto stretto con Vico Equense: fu eletto sindaco nel 1996 e ricoprì tale ruolo per un periodo molto breve, poichè morì nel gennaio del '97.

L'incontro in suo onore si è tenuto questa mattina, presso l'hotel Mary, alla presenza della moglie Ginette. «Ognuno - commenta la signora Fermariello - ha ricordato Carlo attraverso parole bellissime che condivido pienamente. Io ovviamente non ho un unico ricordo preciso: abbiamo passato inseme una vita intera. Ci siamo conosciuti in occasione di un congresso internazionale, lui era lì in rappresentanza del sindacato italiano mentre io mi occupavo della gioventù comunista francese. All'epoca evavamo tutti comunisti. Adesso non sappiamo più cosa siamo».

Tanti in sala gli amici e le persone legate alla figura di Carlo Fermariello. Sono intervenuti il commissario pd Paolo Persico,  il sindaco Andrea Buonocore, l'ex deputato Aldo Cennamo, l'assessore alle attività produttive della regione Campania Amedeo Lepore, il presidente nazionale dell'Arci caccia Sergio Sorrentino, il direttore del Social world film festival Giuseppe Alessio Nuzzo.


Hanno inviato i loro messaggi in ricordo di Fermariello Giorgio Napolitano, il governatore Vincenzo De Luca, l'onorevole Massimiliano Manfredi, il presidente dell'ordine dei giornalisti Ottavio Lucarelli. «Era una persona molto curiosa, che amava fare ricerca», ricorda Aldo Cennamo. «Era ironico, sapeva interloquire con le persone, tollerante da un lato ma focoso dall'altro non rinunciando mai nè all'elemento dialettico, nè a quello polemico». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino