Antonio Piccolo e Carlo Sagliocco eroi civili: «Noi maestri di calcio e speranza, Scampia non è più Gomorra»

Tre eccellenze campane tra i 30 premiati con le onorificenze al merito del Quirinale

Antonio Piccolo e Carlo Sagliocco
Tre eccellenze campane tra i 30 premiati con le onorificenze al merito del presidente della Repubblica: sono i napoletani Antonio Piccolo e Carlo Sagliocco, di 74 e 71 anni,...

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Tre eccellenze campane tra i 30 premiati con le onorificenze al merito del presidente della Repubblica: sono i napoletani Antonio Piccolo e Carlo Sagliocco, di 74 e 71 anni, presidente e vicepresidente della scuola calcio Arci Scampia e Michele Mele, salernitano di 32 anni e ricercatore all'Università del Sannio. Tre testimonianze di impegno civico a cui è andato il prestigioso riconoscimento.

C'è uno scatto che li ritrae sorridenti mentre tengono assieme un pallone: «Ce lo donarono i volontari di Libera ed è la foto che più ci rappresenta», spiega Carlo Sagliocco, che con Antonio Piccolo da 38 anni prova a offrire una chance ai minori che vivono in un territorio dove le opportunità sono spesso ridotte. Il loro quartier generale è in via Fratelli Cervi dove c'è il campo dell'Arci Scampia. «Abbiamo anche una squadra femminile di 40 ragazze», aggiungono. Una realtà che è diventata la loro seconda casa: «Vivendo qui dalle 8 alle 20, tutti i giorni, inclusi i festivi abbiamo costretto anche le nostre mogli a seguirci, tanto che spesso preparano la cena», scherza Carlo. Un impegno nella ex terra di Gomorra che è valso a Piccolo e Sagliocco il titolo di commendatori della Repubblica «per aver offerto, attraverso la fondazione di una scuola calcio, un posto dove i giovani di Scampia si possano ritrovare e promuovere iniziative sociali»: «Quando l'ho saputo ho pensato che si ricevono encomi facendo cose normali - racconta il vicepresidente - In realtà non facciamo nulla di straordinario. Oltre all'importanza dello sport trasmettiamo ai ragazzi valori umani per farli diventare cittadini onesti. Quali? La pazienza, l'impegno e la fiducia in se stessi». Ancor più emozionato è Antonio: «Non so se lo meritiamo, abbiamo solo utilizzato il fascino del calcio (perché tanti di loro sognano di diventare campioni), convincendoli a seguirci su altri versanti umani che siano loro da esempio positivo».

Un messaggio che parte da una Scampia che non è più quella del passato: «Siamo partiti decenni fa in un quartiere pieno di speranze e con una storia da scrivere, noto solo per essere il supermarket internazionale della droga. Oggi è un quartiere in ascesa con la nascita dell'università e la cui grande ricchezza sono le associazioni». A esprimere soddisfazione anche la Figc Lega nazionale dilettanti della Campania: «Congratulazioni da tutta la grande famiglia del calcio dilettantistico e giovanile campano a Piccolo e Sagliocco - dice il presidente Carmine Zigarelli - che da sempre hanno rappresentato con le loro attività, attraverso il gioco del calcio, una casa accogliente per tanti giovani; una vera fabbrica di speranza, dove hanno coltivato non solo il talento dei ragazzi ma hanno lavorato per creare un domani migliore per molti di loro promuovendo valori sportivi e sociali con encomiabile impegno».

Da Salerno arriva invece la storia di Michele Mele, 32 anni, cavaliere dell'Ordine al merito «per divulgare con cura e precisione le problematiche delle persone ipovedenti impegnandosi per eliminare le difficoltà e gli ostacoli». Michele ricercatore, presso l'Università del Sannio, si occupa delle problematiche delle persone ipovedenti e individua nuovi strumenti per facilitarne la quotidianità. «Ovviamente non me lo aspettavo, però fa piacere il riconoscimento dei risultati di uno sforzo - dice - del tentativo di migliorare la società o quantomeno le condizioni di vita della minoranza della quale anche io faccio parte. L'obiettivo è abbattere i pregiudizi che ancora allontanano le persone ipovedenti o non vedenti dalle discipline scientifiche». 

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Il Mattino