Arancia meccanica nella villa dell'imprenditore: notte di terrore nel Vesuviano

Arancia meccanica nella villa dell'imprenditore: notte di terrore nel Vesuviano
Colpo da arancia meccanica nella villa di proprietà di un imprenditore: notte di terrore per una coppia rapinata, picchiata e tenuta in ostaggio per ore da cinque...

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Colpo da arancia meccanica nella villa di proprietà di un imprenditore: notte di terrore per una coppia rapinata, picchiata e tenuta in ostaggio per ore da cinque malviventi. Una banda armata e incappucciata ha trafugato denaro e preziosi, tra cui dei Rolex, per un bottino di circa 100mila euro. Erano vestiti di nero, dalla testa ai piedi. Pochi dettagli, un accento lievemente straniero. Attentissimi a non lasciare tracce dietro di sé: sembra che i delinquenti per non lasciare impronte abbiano usato dei guanti e si siano persino sfilati le scarpe prima di entrare nell'appartamento delle vittime designate. Armati dunque e ben determinati e soprattutto, ben informati circa i beni economici detenuti in casa dell'imprenditore. Hanno atteso che l'ultimo familiare facesse rientro la notte di sabato, poi è scattato il colpo dei criminali. Non portavano bastoni con sé, né mazze da baseball, i drudi - i seguaci che nel noto film di Kubrick del 1971, accompagnavano il capobanda - che la notte scorsa hanno fatto irruzione nella villa.


L'IRRUZIONE

L'ultimo familiare è rientrato a casa e ha parcheggiato l'auto e aperto la porta di casa. A rompere il silenzio di quella che doveva essere una tranquilla notte d'estate, cinque sagome scure: si sono avvicinate e hanno accerchiato la donna. E così che si sono fatti aprire, senza forzare porte o sfondare finestre. Hanno trafugato le casseforti, il loro vero obiettivo. Poi la banda si è diretta in camera da letto, ha svegliato l'altro coniuge che dormiva e la coppia da quel momento è stata tenuta in ostaggio per diverse ore. Parole, anche tra gli stessi del commando, se ne sono dette pochissime ma l'accento - sebbene camuffato dai vistosi passamontagna - in qualche tratto ha tradito la provenienza straniera. Hanno iniziato col prendere gli oggetti in vista o nei cassetti, gioielli, orologi. Le vittime sono state picchiate, una colluttazione dovuta probabilmente, alla reazione dell'uomo che voleva difendersi e difendere i suoi familiari dai delinquenti cercando di opporre resistenza. Ore di terrore sotto il tiro di un'arma e dei pugni, finché i rapinatori non avrebbero ottenuto le informazioni che volevano. E quando hanno saputo dove erano stati piazzati i forzieri si sono divisi i compiti: mentre alcuni di loro tenevano in ostaggio le vittime, il resto della banda ha sventrato le cassette di sicurezza ripulendole di tutti gli oggetti. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino