Si trova inserita nel muro di recinzione del nuovo edificio della scuola media “Silio Italico”, a largo Pilastri, nel quartiere flegreo, ed è visibile ancora...
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Secoli fa la zona era una strada di vitale importanza per il commercio, collegava Napoli ad Agnano, infatti, passavano i carri che trasportavano canapa e di lino coltivate nelle paludi intorno al lago di Agnano.
Nel monito di Ferdinando IV, Re delle Due Sicilie, si legge: che i carri e le bestie da soma provenienti dal lago di Agnano dovevano colà fermarsi pena la perdita dei carri. Un vero e proprio blocco sanitario di quanti provenissero da Agnano dove imperversava la malaria.
L’antica stele versa in precarie condizioni di conservazione tra carcasse di vecchi scooter, la sosta selvaggia di auto, erbacce, rifiuti ingombranti ed addirittura, dopo aver posto nelle vicinanze i cavi per la rete a fibra ottica, è stata abbandonata una bobina industriale. La lapida è stata imbrattata con vernice di colore nero e mostra evidenti crepe e la copertura è sorretta da tubi innocenti arrugginiti. Si nota la mancanza di un pannello con le notizie storiche del sito. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino