Napoli. Arco di trionfo di Alfonso d'Aragona, una lezione in vista del restauro

Napoli. Arco di trionfo di Alfonso d'Aragona, una lezione in vista del restauro
NAPOLI. L'arco di trionfo di Alfonso d'Aragona sarà al centro della lezione di Francesco Caglioti, uno dei massimi esperti italiani di scultura rinascimentale, in...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
NAPOLI. L'arco di trionfo di Alfonso d'Aragona sarà al centro della lezione di Francesco Caglioti, uno dei massimi esperti italiani di scultura rinascimentale, in programma oggi alle 17.30 nell'aula magna del centro congressi dell'università Federico II (via Partenope, 36). Ad arricchire il dibattito sul monumento e sulla conservazione del patrimonio artistico italiano saranno le fotografie scattate da Massimo Listri all'indomani del primo restauro.

 
Nel 1988, infatti, l'arco fu oggetto di un minuzioso intervento di recupero promosso dalla Fondazione Napoli Novantanove e dalla Soprintendenza. Il restyling consentì di recuperare una delle più preziose testimonianze del passato della città e contribuì a riportare in primo piano la cultura e la riscoperta del patrimonio artistico di Napoli. Ora, a distanza di circa 29 anni, si torna a parlare di un restauro dell'arco: ecco lo spunto che la Fondazione Napoli Novantanove, costituita nel 1984 da Maurizio e Mirella Barracco, ha colto per rilanciare il confronto sulla conservazione programmata del patrimonio artistico partenopeo e italiano.

«L'arco di trionfo di Alfonso d'Aragona è probabilmente il più importante monumento di scultura lasciato a Napoli e nel Mezzogiorno dalla civiltà del primo Rinascimento, ma anche il più efficace manifesto della politica artistica del suo committente - spiegano i vertici della Fondazione Napoli Novantanove - L'esplorazione di tutti gli elementi che ne compongono la struttura svela un'opera non senza incongruenze di stile e scarti interni di qualità. Ma queste debolezze si riassorbono nella formidabile tenuta del programma ideologico d'insieme pensato dal monarca e affidato a una vertiginosa montagna di marmo all'antica, ancora oggi perfettamente leggibile malgrado mezzo millennio di traversie e pericoli d'ogni sorta».

  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino