Armi, munizione e droga nel Parco del Vesuvio: operazione antibracconaggio della Forestale

Armi, munizione e droga nel Parco del Vesuvio: operazione antibracconaggio della Forestale
SOMMA VESUVIANA - Un fucile costruito argianalmente compreso di mirino; oltre 230 cartucce di vario calibro, 103 grammi di marijuana e sofisticate attrezzature per il richiamo...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
SOMMA VESUVIANA - Un fucile costruito argianalmente compreso di mirino; oltre 230 cartucce di vario calibro, 103 grammi di marijuana e sofisticate attrezzature per il richiamo degli uccelli, sono state rinvenute ieri sera in pieno Parco Nazionale del Vesuvio a Somma Vesuviana, località Caprabianca dagli agenti del Corpo forestale dello Stato, Coordinamento Territoriale Ambiente del Parco guidati da Antonio Lamberti. Ad intervenire, in un casolare abbandonato tra la fitta vegetazione in area demaniale sono stati il vice ispettore Geremia Cavezza e l'assistente Antonio Iorio a seguito di attività finalizzata alla repressione proprio del fenomeno del bracconaggio e per la ricerca di marijuana.


Una volta all'interno gli agenti hanno scoperto un vero e proprio arsenale, con un fucile costruito artigianalmente da bracconieri che cacciano illegalmente all'interno del Parco.

La Forestale comunque ritiene che probabilmente ci siano altre armi poichè le munizioni rinvenute sono di calibro diverso. Così come le attrezzature per il richiamo degli uccelli: oltre a sofisticati richiami acustici, sono state rinvenute anche reti per la cattura di quaglie e beccacce la cui caccia all'interno del Parco del Vesuvio è assolutamente vietata in ogni periodo dell'anno. Così come è vietata l'introduzione delle armi. Per questo motivo il fucile veniva lasciato smontato all'interno del casolare per evitare cioè di essere intercettati all'ingresso dell'area protetta con le armi. Le ricerche sono state interrotte a causa della mancanza di luce naturale, ma sono riprese già questa mattina.


L'operazione si inquadra in una più vasta attività finalizzata alla repressione delle attività illecite all'interno del Parco, posta in essere dal Comando del Coordinamento Territoriale Ambiente del Vesuvio guidato da Antonio Lamberti. Tutto il materiale sequestrato è ora a disposizione dell'Autorità giudiziaria mentre le indagini continuano per accertare chi e quanti erano frequentatori abituali del "posto di osservazione" per la caccia a quaglie e beccacce. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino