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Gli agenti del Commissariato di Scampia hanno arrestato a Napoli il latitante Antonio Della Corte, 33 anni.
Appartenente al clan Marino, pluripregiudicato, Della Corte era latitante dal luglio 2013 ed è accusato tra l'altro di omicidio. Gli agenti della Polizia di Stato lo hanno rintracciato nel rione Ises a Scampia.
Antonio Della Corte è stato sorpreso all'interno di un'abitazione dove, secondo gli agenti del commissariato di Scampia si era rifugiato già da qualche tempo. L'uomo era da solo e non era armato. Alla vista degli agenti ha tentato la fuga cercando di scavalcare da una finestra. I poliziotti, coordinati dal dirigente Cristiano Tatarelli, lo hanno bloccato immediatamente. Nell'appartamento gli investigatori hanno anche trovato un impianto di videosorveglianza.
La faida. Antonio della Corte, il latitante arrestato nel rione Ises di Scampia, a Napoli, in un appartamento dotato di sistema di video sorveglianza, secondo le indagini della Polizia fece parte del commando ritenuto responsabile di un duplice omicidio, quello di Fulvio Montanino e Claudio Salerno (due affiliati al clan Di Lauro), avvenuto il 28 ottobre del 2004. Il delitto diede il via alla prima faida di Scampia, una guerra che vide contrapposti un gruppo di famiglie «scissioniste» e il clan Di Lauro. Della Corte avrebbe fornito il supporto logistico insieme a Roberto Manganiello, ancora latitante. In veste di killer presero parte all'omicidio, invece, Arcangelo Abete, capo dell'omonima famiglia, Gennaro Marino, detto «Genny Mckay», ex-fedelissimo di Paolo Di Lauro, e Ciro Mauriello.
Il gruppo camorristico degli Amato-Pagano, che insieme alle famiglie scissioniste avevano dichiarato guerra ai Di Lauro, come garanzia dell'effettiva volontà delle famiglie Marino e Abete di schierarsi con loro, presero in ostaggio Mariano Abete, figlio di Arcangelo.
Il Mattino