Napoli? Non è un paese per bambini. In particolare la V Municipalità Vomero-Arenella, privo in questo anno scolastico di asili nido pubblici, nonostante i milioni di...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Soldi di cui una parte più ridotta serviranno a un'altra struttura vomerese: la materna Savy Lopez. E qui veniamo al punto, perché su quest'altro edificio c'è un'annosa questione. Lo spazio destinato ai piccini infatti sorge da circa 40 anni all'interno della Piscicelli e dopo le segnalazioni dei genitori per le pessime condizioni in cui versava, è stato ristrutturato. Resta in parte chiuso però perché mancano i fondi per gli arredi e per allestire anche lo spazio Be-Bi al suo interno (creato sempre con fondi PAC), però intercettati dall'assessore Palmieri con la stessa delibera del Cucciolo. Tutto risolto? Ebbene no. Prima di tutto i genitori segnalano ad Alessandro Capone, capogruppo Pd, che attualmente «15 bambini sono in un'aula angusta e inadatta di appena 16 metri quadrati, ex casa del custode» il quale si chiede «se è possibile permettere una situazione di questo tipo». Nel frattempo, alla Municipalità il 30 settembre arriva una comunicazione importante dall'ASL: parere negativo riguardo la certificazione igienico-sanitaria per gli ambienti integranti la scuola materna Savy Lopez.
Un no arrivato dopo due sopralluoghi tecnici agli spazi di via Piscicelli 13/A: durante il primo viene reiterata la richiesta di documentazione già richiesta dall'UOPC il 15 dicembre del 2015 e non ancora consegnata; e dal secondo, con i documenti finalmente in mano al responsabile del sopralluogo, ecco che si evidenziano numerose carenze ed incongruenze sintetizzate in quattro punti. Prima di tutto l'ambiente per le attività libere e ludiche «non risulta idoneo in quanto si trova in una zona di transito, costituendo di fatto l'ingresso della scuola» si legge dal referto. Poi «le 2 aule allestite al piano terra sottostante che, contrariamente a quanto si potrebbe evincere dall'allegato planimetrico, non hanno alcun collegamento interno con il piano rialzato sovrastante, dove dovrebbero svolgersi le attività libere e ludiche al coperto, e quelle integrative parascolastiche, risultando così completamente avulse da tutto il restante contesto scolastico». Inoltre, l'aula sita al piano terra «indicata in planimetria con il n.8 necessita di un «potenziamento dell'illuminazione sia artificiale che naturale». Infine, l'ultimo punto, forse l'unico risolvibile: non è stato individuato alcun ambiente per il personale e in particolare uno spogliatoio graduato al numero dei dipendenti presenti. Ma il responsabile Asl su questo punto nota qualcosa di assai grave definita «promiscua» tra l'area dove sono posti «gli armadietti sporco/pulito e l'ambiente destinato allo stoccaggio dei pasti». Insomma una situazione assolutamente inadeguata per permettere all'Asl di rilasciare la certificazione di idoneità igienico-sanitaria «senza che siano preliminarmente eliminate tutte le carenze e incongruenze riscontrate» come firma la responsabile Angela Fulgione del Distretto sanitario 27. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino