Vittime innocenti della criminalità, la rete funziona: «Passi in avanti grazie alla cooperazione»

I progressi riguardano soprattutto il superamento delle criticità di quella che è la norma sul IV grado di parentela

L'impegno di Libera, dalla Fondazione Pol.i.s. e del coordinamento campano sono risultati fondamentali
«Grazie all'impegno profuso congiuntamente dal mondo dell'associazionismo, in primis da Libera, dalla Fondazione Pol.i.s. della Regione Campania e dal Coordinamento...

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«Grazie all'impegno profuso congiuntamente dal mondo dell'associazionismo, in primis da Libera, dalla Fondazione Pol.i.s. della Regione Campania e dal Coordinamento campano dei familiari delle vittime innocenti della criminalità, attraverso innumerevoli iniziative, sia di carattere scientifico che di memoria, stiamo finalmente giungendo alla possibile risoluzione dell'annosa questione che riguarda il superamento delle criticità di quelle norme che riguardano il riconoscimento delle vittime innocenti della criminalità organizzata, in particolare la norma, cosiddetta, "sul IV grado di parentela", grazie alla sensibilità dimostrata dal ministro Piantedosi e dall'onorevole Chiara Colosimo, presidente della Commissione Antimafia, che si sono impegnati in modo concreto circa la problematica. A breve dovremmo avere un riscontro oggettivo con una precisa proposta di riforma. Sul punto è a lavoro un apposito gruppo scientifico nominato presso la Commissione Antimafia. Se si dovesse arrivare a questo risultato, sarebbe motivo di grande orgoglio riuscire a risolvere, almeno in parte, le problematiche di quei tanti familiari che a oggi vedono negato il loro diritto al riconoscimento dello status di vittime innocenti».

Queste le parole dell'avvocato Giuseppe Granata, figlio di Raffaele, vittima innocente di camorra, presidente del Coordinamento campano dei familiari delle vittime innocenti della criminalità.

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Il Mattino