«Imparerai a tue spese che nella vita incontrerai tante maschere e pochi volti»: Pirandello è anche negli oggetti e nel mercato sommerso della contraffazione....
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Solo nel 2016 sono oltre 26 milioni gli articoli sequestrati e che spesso sfuggono ai controlli nel porto di Napoli attraverso vie europee meno vigilate al punto che «è facile - secondo Luigi Giamundo, il presidente dell'associazione Museo del Vero e del Falso - trovare merce falsa persino nei negozi senza che i rivenditori ne sappiano nulla».
Così il Museo del vero e del falso promosso dall’omonima associazione partenopea propone fino al prossimo 2 febbraio 2018 una mostra didattica gratuita presso Camera di Commercio di Napoli dal titolo: «Questa non è una sòla! Scarpe, pelletteria e accessori tra fake e rarità«, per sensibilizzare sul tema e fornire gli strumenti attraverso laboratori, vademecum, lezioni di chimica, pièce teatrali e incontri con esperti in collaborazione con la Stazione Sperimentale dell’Industria delle Pelli, l’Unione Nazionale dell’Industria Conciaria, la Smarted (società specializzata in tecnologie dell’educazione), la Guardia di Finanza, l’Agenzia delle Dogane e l’Accademia Imago.
Il progetto dell'associazione nasce nel 2015 ma parte dal lontano 2008 grazie ad alcuni rappresentati del mondo confindustriale campano nella costruzione di una rete tra istituzioni impegnate, sia a livello locale che nazionale. La mostra è un percorso tra fake e pezzi iconici di moda: il primo prototipo del tacco a spillo, uno speciale stivaletto da danza indossato da Carla Fracci, vere e proprie icone del fashion tout court come i modelli storici delle borse Gucci, Yves Saint Laurent e Louis Vuitton e, ancora, guanti e articoli che esprimono il meglio della manifattura campana si “scontrano” con i falsi sequestrati dalle Forze dell’Ordine, pendenti minacciosi da tronchi d’albero posizionati frontalmente alle vetrine espositive della Sala delle Grida della Camera di Commercio.
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Il Mattino