Auteuil scippato a Napoli, Sos da via Marina ai Decumani: «Ogni giorno quattro rapine»

Auteuil scippato a Napoli, Sos da via Marina ai Decumani: «Ogni giorno quattro rapine»
Non ne possono più, i commercianti di via Marina e di tutto il quadrilatero stretto tra Decumani, Duomo, corso Umberto e Garibaldi. Parliamo cioè dell’area...

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Non ne possono più, i commercianti di via Marina e di tutto il quadrilatero stretto tra Decumani, Duomo, corso Umberto e Garibaldi. Parliamo cioè dell’area più viva di Napoli, la stessa che desta più preoccupazione per i reati predatori, stando ai report delle forze dell’ordine. La parte “sana” della Partenope affacciata sul mare o sui suoi gioielli storici e monumentali è sempre più asfissiata dalla parte “criminale” della città, che assedia la bretella stradale che separa porto e Rettifilo, o quella che taglia da piazza Dante fino al Duomo, passando per via dei Tribunali e San Biagio dei Librai. Scorribande, lanci di pietre contro i negozi, babygang già dal primo pomeriggio. E poi le rapine, sempre più frequenti, come quella di cui è stato vittima nelle scorse ore l’attore francese Daniel Auteuil, in città per recitare in un suo spettacolo in calendario al Napoli Teatro Festival, cui è stato scippato un orologio da 40mila euro. Ai Decumani, addirittura, i commercianti parlano di «quattro scippi a sera» nello spazio di pochi metri quadrati. Il boom di vacanzieri ha acuito la doppia anima del quadrilatero. Hotel per turisti vip e covo di delinquenti, crocevia di visitatori internazionali e nido di bande senza legge, bed and breakfast, soprusi e illegalità diffusa: come gran parte del cuore vivo e pulsante di Napoli, via Marina deve scegliere cosa diventare. E deve farlo prima possibile. 

Il Mattino, la scorsa settimana, ha pubblicato un report delle forze dell’ordine da cui emerge che la rambla napoletana (via Marina, appunto, restaurata da costosi lavori sotto la giunta De Magistris, non senza polemiche) risulta essere tra le strade più pericolose della città, a causa dell’assalto delle babygang «attive già dal pomeriggio», come spiega il farmacista della Loreto Mare Vito Figurelli. E anche in funzione del boom turistico: i crocieristi d’oltreoceano sono tornati a riempire la zona del porto ai livelli pre-Covid, se non di più. Eppure via Marina annaspa nei suoi contrasti. Quelli di un’anima senza regole, da un lato, la stessa che emerge dalla vicina piazza Mercato, dai bar mal frequentati, dai palazzi decrepiti e dal parco mai nato della Marinella (la ex baraccopoli partenopea), il cui progetto risale addirittura ai tempi della Iervolino. L’altra anima è invece quella dell’Università, dei ristoranti gourmet, degli alberghi stellati. Il lusso e la società selvaggia. «I lavori - prosegue Figurelli - procedono a ritmo lentissimo. È anche colpa della mancanza di strutture se i ragazzi si riversano a fare danni di ogni tipo per la strada, compreso il lancio di pietre contro case e negozi». 

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Anche il Rettifilo, con la nuova apertura della metro Duomo e il grande flusso di vacanzieri, in questo periodo non se la passa bene. Le vie che tagliano i Decumani e arrivano fino al porto possono essere spesso un tranello per cittadini e turisti. «Sono chiuso nel locale ed esco pochissimo - racconta Francesco Martone dell’omonimo negozio in corso Umberto - Di sicuro, a sentire i colleghi, qualche scippo in più si verifica negli ultimi tempi. Ma questo accade anche a causa della enorme presenza di turisti che stanno affollando la città. Sono aumentati di molto gli atti vandalici notturni: le vetrine frantumate, le porte distrutte. Si tratta di reati minori, fatti da ragazzini o da persone sbandate. La crisi si avverte anche per noi negozianti. Dall’altro lato, si vedono invece i locali del food strapieni. I dislivelli sociali, in questo frangente, si sono acutizzati».  

Allontaniamoci da Rettifilo e stazione, e addentriamoci ora nel cuore del boom turistico dei Decumani: a San Biagio dei Librai, una delle vie più calpestate d’Europa. Specialmente nei weekend, quando cioè la movida non irrompe con i suoi rumori, la sicurezza, qui, è sempre più fragile. Se i residenti del centro storico sono costretti a intrufolarsi quasi come ladri nelle loro case, per evitare ressa e tavolini selvaggi, per i turisti le cose stanno andando anche peggio. Ogni sera, infatti, a ridosso delle piazze più ammirate della città, arriva il far west. «I borseggiatori qui sono decine - racconta Bruno Alcidi del Bar Nilo (noto per la reliquia del capello di Maradona) - La sera qui c’è da avere grande paura, specialmente nelle strade adiacenti a piazza San Domenico e San Giovanni Maggiore Pignatelli. A volte si verificano anche 4 rapine ogni sera. Abito qui, e di notte sento le vittime quando urlano per evitare lo scippo o l’aggressione. In questi vicoli, infatti, ci sono centinaia di bed and breakfast, e i vacanzieri che tornano di notte sono presi d’assalto dalle babygang».  

Le razzie non si fermano neppure a ridosso di piazza Dante. «Sabato pomeriggio - racconta Giulio Pianese del Caffè dell’Epoca a piazza Bellini - proprio davanti al bar, è avvenuto un tentativo di scippo da parte di alcuni ragazzini ai danni di turisti tedeschi. Ma i visitatori hanno reagito e sono riusciti a far cadere lo scooter. La folla, poi, ha protetto i ladri. Posso dirle che i delinquenti in questo periodo stanno creando davvero il terrore. Credo si tratti di un problema sociale, dovuto al malcontento causato dalla pandemia e alla crisi economica. Tutti fattori che fanno uscire il lupo dal bosco. I ragazzi di colore, in piazza Bellini, sono diventati specializzati nei furti dei telefonini».

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Il Mattino