Autismo, la denuncia dei genitori: «Assistenza inefficiente»

Confronto al Gran Hotel Vesuvio per affrontare il tema e cercare nuove prospettive

Il convegno sull'autismo
Si è svolto, nella sala conferenze del prestigioso Gran Hotel Vesuvio, in via Partenope, il convegno: “L 'autismo dopo i diciott'anni: problematiche e...

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Si è svolto, nella sala conferenze del prestigioso Gran Hotel Vesuvio, in via Partenope, il convegno: “L 'autismo dopo i diciott'anni: problematiche e proposte operative”. L'iniziativa, che nasce grazie agli sforzi del gruppo parlamentare Forza Italia, si propone di identificare nuovi e più efficaci percorsi nell'ambito dell'assistenza ai pazienti autistici. L'obiettivo è quello di raggiungere una sanità pubblica e gratuita, con un alto livello di efficienza che tenga conto dell'aspetto umano.

«Il problema principale da affrontare e risolvere è quello che a i giovani al compimento del diciottesimo anno sembrano scomparire e sono abbandonati su tutti i fronti - racconta Elda Di Stefano, madre di un ragazzo affetto dalla patologia - Mio figlio ha 21 anni, e sono 3 anni che mi sento dire dalle Asl che non si occupano di autismo».

Diventi maggiorenni, infatti, i soggetti affetti d'autismo non vengono più riconosciuti come tali, ma piuttosto accostati alla schizofrenia o ad altri disturbi. Di conseguenza non ricevono più la dovuta e corretta assistenza sia in termini di sostegno che in quelli di presa in carico.

«Negli ultimi anni la tendenza è quella di tenere in maggiore considerazione gli interventi di natura sociale e impegnarsi per favorire l'inserimento nel mondo del lavoro e l'integrazione. Proprio per questo abbiamo inserito nella proposta di patto aziendale un servizio specifico per l'inclusione lavorativa» spiega Luisa Russo direttrice del dipartimento di salute mentale dell'Asl Napoli 1.

Della stessa opinione Iris Savastano, consigliere comunale, che sostiene: «Urge un cambiamento e che il ragazzo autistico sia riconosciuto tale anche dopo i diciotto anni. Bisogna dare un supporto alle famiglie che hanno necessità concrete».

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Il Mattino