Il disastro del trasporto pubblico napoletano è sempre più evidente alla cittadinanza. A destare scalpore, stavolta, il pessimo stato dei mezzi in circolazione sulle...
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Non solo il pessimo stato delle carrozzerie degli autobus dei mezzi a destare preoccupazione. La stragrande maggioranza degli pneumatici sono arrivati ormai a fine vita, presentando pericolose crepe che rendono estremamente scivoloso il battistrada residuo e provocando non pochi grattacapi agli autisti, specie quando le strade sono rese scivolose a causa della pioggia intensa.
E i bus nuovi? Il recente acquisto di nuovi autobus da parte dell'azienda di trasporto pubblico è riuscita a sopperire solo in parte alle attuali carenze nel parco mezzi che risente in maniera sempre più evidente dello scorrere dei lustri. La maggioranza dei bus attualmente in circolazione - specie nelle tratte di periferia - è stata immatricolata prima del 1995 e sarebbe fuorilegge in base alla normativa anti-inquinamento. Questa categoria di autobus, che ha all'attivo milioni di chilometri percorsi, è di categoria Euro-0 e circola solo in base a una speciale deroga concessa dal Comune di Napoli. Un controsenso se si pensa alla battaglia ingaggiata - almeno sulla carta - da palazzo San Giacomo per ridurre i livelli di inquinamento.
Ad aggravare notevolmente un quadro già disastroso, le terribili condizioni di lavoro per gli autisti. I sedili dei bus sono in massima parte in pessime condizioni e sottopongono la schiena dei lavoratori a durissimi sforzi e sollecitazioni che si traducono quasi sempre - dopo qualche anno di guida - in inidoneità funzionale. E così allo spinoso problema della scarsità di mezzi idonei alla circolazione - attualmente sono in servizio poco più di 200 autobus a fronte di un fabbisogno di oltre 500 mezzi - e al conseguente accorpamento delle linee si aggiunge il problema della carenza di autisti.
«Sono anni che denunciamo questa situazione - spiega Marco Sansone del sindacato Usb - e abbiamo ben rappresentato la problematica sia ai vertici dell'azienda che ai competenti assessorati del Comune di Napoli. Come è ovvio non siamo stati ascoltati e continuiamo a vivere quotidianamente una problematica che mette a serio rischio l'incolumità dei passeggeri e dei lavoratori. Noi come professionisti - spiega ancora il sindacalista - dovremmo prestare particolare attenzione al rispetto del codice della strada. E invece siamo costretti a lavorare in deroga a qualsiasi legge e con mezzi pericolosi pur di espletare un servizio che, in ogni caso, è insufficiente alle esigenze della cittadinanza. Una cittadinanza - conclude Sansone - che, sempre più esasperata, si scaglia contro i lavoratori che non hanno alcuna colpa dell'attuale disastro organizzativo di Anm ma che ne fanno sempre più spesso le spese con insulti, minacce e fin anche aggressioni fisiche». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino