Autonomia, centinaia di sindaci a Napoli per dire no a ddl Calderoli: «Spacca in due il Paese»

Raduno a Santa Maria la Nova, in prima fila l'ex sindaco de Magistris

Sono arrivati a Napoli, nel giorno dell’anniversario dell’unità nazionale, dalle regioni di tutto Mezzogiorno per lanciare un secco «no» contro il...

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Sono arrivati a Napoli, nel giorno dell’anniversario dell’unità nazionale, dalle regioni di tutto Mezzogiorno per lanciare un secco «no» contro il ddl Calderoli sull’autonomia differenziata. Oltre un centinaio di sindaci del Meridione sono al momento in congresso nel Complesso Santa Maria la Nova, sede dell’aula consiliare della Città Metropolitana, dove si sta tenendo l’assemblea, promossa dall'Associazione Sindaci del Sud Italia Recovery Sud, contro il disegno di legge «che spacca in due l’Italia». Così si legge sui volantini distribuiti da attivisti e manifestanti già dal mattino. Dove in piazza del Gesù è partito un primo corteo, promosso da Unione Popolare, Usb e altre realtà della sinistra radicale.

La delegazione, composta da un centinaio di manifestanti con in prima fila l’ex sindaco partenopeo, Luigi De Magistris, è arrivata intorno alle 11 nel Complesso Santa Maria la Nova dove ad attenderli c’erano centinaia di primi cittadini.

Qui, prima dell’assemblea, sono stati aperti striscioni ed intonati cori contro l’autonomia. Mentre non è mancato un momento di accoglienza con un buffet di mozzarelle campane offerte ai presenti all’esterno del Complesso monumentale, a cui non si è sottratto neanche il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, presente al convegno insieme a tanti colleghi con le fasce tricolori, parlamentari e cittadini provenienti da diverse realtà dell’intero Mezzogiorno. A prendere parte alla giornata c’è anche il sindaco di Bari e presidente dell’Anci, l'Associazione Nazionale Comuni Italiani, Antonio Decaro.

«È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini». Decaro, presidente dell’Anci, parlando dalla sala consiliare, cita l’articolo 3 della Costituzione, mentre accarezza la sua fascia tricolore: «Soprattutto noi sindaci abbiamo l’obbligo di rimuovere questi ostacoli. Il decreto, che è stato approvato nel consiglio dei ministri, non ricopre i valori legati agli ideali della nostra Costituzione».

«Nel nostro Paese - prosegue Decaro - ci sono tante differenze, sociali ed economiche, non soltanto tra il nord ed il sud. I termini, a volte, portano con loro altre forme lessicali, per me “differenziata” richiama le frammentazioni di un Paese che i padri costituenti ci hanno lasciato unito sia da un punto di vista sociale che economico e noi tutti abbiamo il dovere di tenerlo unito. Così come lo abbiamo ereditato dai nostri nonni e dai nostri genitori per passare ai nostri figli un Paese libero, democratico ma soprattutto unito per quel vincolo di solidarietà che ci tiene uniti tutti. Viva la Costituzione e viva l’Italia» conclude Decaro mentre in sala arriva anche l’ex ministro del Sud, Giuseppe Provenzano e si alternano gli altri interventi dei presenti. 

 

L’incontro proseguirà fino al pomeriggio per la realizzazione di un documento sul tema dell'autonomia differenziata che sarà consegnato al prefetto di Napoli, Claudio Palomba. Alle 15 partirà, quindi, un secondo corteo da piazza Santa Maria La Nova per raggiungere piazza Plebiscito.

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Il Mattino