Autonomia differenziata, Castiello: «De Luca teme, il suo ciclo è finito»

Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio: serve classe dirigente all'altezza

Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Pina Castiello
«De Luca ci regala una maschera inedita, quella del Masaniello adattato alla retorica risorgimentale secondo lui. L'ennesimo “travestimento” per nascondere...

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«De Luca ci regala una maschera inedita, quella del Masaniello adattato alla retorica risorgimentale secondo lui. L'ennesimo “travestimento” per nascondere il terrore di doversi confrontare con il dovere di una spesa più rigorosa e oculata mediante la quale assicurare efficienza dei servizi e buon governo, pratiche con le quali De Luca fa a cazzotti da sempre. Faccia pure la sua sceneggiata l'ex sceriffo ma sappia che sulla sua commedia del grottesco sta finalmente calando il sipario». Lo afferma Pina Castiello, della Lega, sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento in relazione alla polemica innescata dal presidente della Regione Campania sulla riforma dell'autonomia differenziata.

Secondo Castiello «i cittadini campani hanno la consapevolezza che il disegno di legge a cui il Senato ha dato disco verde, non è una nuova riforma, ma solo il miglioramento e l'approvazione di quella proposta nel 2001 dal centrosinistra, che fu causa di enorme confusione dei poteri. La legge Calderoli prevede, infatti, colmando un vuoto ereditato dal centrosinistra di De Luca, i livelli essenziali di prestazioni (Lep, ndr) in tutto il territorio nazionale. Soprattutto contempla la possibilità per il Governo di intervenire, sostituendosi alle Regioni, quando queste non dovessero garantirli».

«Non vogliamo minare l'unità nazionale - ha detto Castiello - Vogliamo far saltare le fonti di sperpero e le reti di clientela nelle quali il presidente De Luca sguazza con una disarmate naturalezza a danno dei campani, orfani da troppo tempo di un governo regionale all'altezza del compito. E vogliamo un'Italia coesa e finalmente capace di correre alla stessa velocità da nord a sud».

A detta del sottosegretario, infine, la riforma dell'autonomia differenziata - ora passata al vaglio della Camera -  «favorirà l’emersione di una classe dirigente virtuosa che, dalla sanità, ai trasporti ai servizi essenziali, sappia scongiurare l’allegra finanza e la malsana idea per la quale i soldi dei cittadini si possono utilizzare senza alcun freno per favorire gli amici e gli amici degli amici».

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Il Mattino