«Abbiamo chiesto di rimettere con i piedi per terra questo dibattito andato avanti da una parte nell'indifferenza generale, dall'altra riducendo una grande questione...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Noi abbiamo chiesto - ha detto De Luca - di capire bene dove andiamo a parare serve una valutazione prima e non dopo da parte degli uffici di bilancio dello Stato e di Camera e Senato. Poi dobbiamo definire il fabbisogno standard e i livelli essenziali delle prestazioni. Infine dobbiamo fare attenzione su alcuni temi come la scuola: un conto è dare alle Regioni la formazione professionale, altra è rompere l'unità del sistema scolastico nazionale, questo è inaccettabile. La scuola pubblica è il principale soggetto di costruzione della coscienza nazionale. Possiamo andare avanti con tranquillità se ci diamo un obiettivo che salvaguarda innanzitutto l'unità nazionale. Dobbiamo capirci poi sui residui fiscali, capendo cosa si intende fare: si rischia di destinare il sud al degrado. C'è l'esigenza di un dibattito parlamentare vero, preventivo, il Parlamento non può dire solo sì o no. Prima bisogna definire i fabbisogni standard, capire la ricaduta delle misure sul bilancio dello Stato evitando il papocchio fatto con la riforma delle Province, poi va capito quali materie hanno carattere nazionale e devono continuare ad averlo: acquisito questo si può andare avanti». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino