Averno, aumenta la moria di pesci: «Molti pescatori raccolgono le carcasse»

POZZUOLI. La moria di pesci al lago d'Averno è aumentata considerevolmente nelle ultime ore rispetto ai primi segnali già riscontrati ieri come anticipato da Il...

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POZZUOLI. La moria di pesci al lago d'Averno è aumentata considerevolmente nelle ultime ore rispetto ai primi segnali già riscontrati ieri come anticipato da Il Mattino. Il motivo è il ribassamento delle temperature con l'idrogeno solforato, situato in profondità, che sale in superficie creando uno stato di anossia nelle acque. Da stamattina ci sono tantissimi branchi di cefali che boccheggiano a pelo d'acqua, soprattutto nella zona est in prossimità della grotta Bagno della Sibilla e della grotta di Cocceio, che cercano ossigeno e una via d'uscita per poter respirare. I pesci si portano in prossimità delle sponde dello specchio lacustre. Molti quelli già morti ben visibili tra i canneti e a ridosso delle sponde. E' aumentato anche il velo di colore giallo sulle acque dell'Averno, chiaro segnale della presenza di zolfo dovute alle esalazioni di gas proveniente dalla profondità del lago.

 
Da ieri sera utilizzando delle lampade, poi, diverse le persone che armati di attrezzi da pesca, in particolare con retini e lance appuntite, stanno raccogliendo sulle sponde dello specchio acqueo i pesci storditi che vanno verso la riva. Molti dei quali anche pescatori senza scrupoli che provano a guadagnare qualche soldo rivendendoli sul mercato ambulante. Dove ovviamente si tratta di una vendita illegale. 
 

Questa mattina c'è stato anche il sopralluogo dei Verdi eseguito dal consigliere metropolitano Paolo Tozzi e dal consigliere regionale Francesco Borrelli sia al lago Lucrino che al lago d'Averno. «Abbiamo riscontrato che è aumentato il numero dei pesci morti che galleggiano sullo specchio d'acqua. A ridurre il fenomeno - spiegano Borrelli e Paolo Tozzi - ci sono decine di pescatori professionisti o improvvisati che stanno raccogliendo anche con retini tantissimi pesci appena morti o boccheggianti. La nostra preoccupazione è legata al fatto che questi animali starebbero morendo per una sostanza tossica, l'idrogeno solforato, estremamente pericolosa anche per la salute dell'uomo o per altre ragioni non ancora note. Ci domandiamo se l'immissione nel sistema alimentare campano possa causare effetti pericolosi o dannosi. Per questo lunedì mattina oltre ad analizzare le acque dei due laghi abbiamo chiesto all'Arpac di farlo anche per un campione di pesci e verificare il divieto di pesca totale sul lago. Consigliamo in via prudenziale di non mangiare questi animali prima che l'Arpac abbia effettuato le dovute analisi. Infine abbiamo deciso di chiedere all'Osservatorio Vesuviano una verifica ulteriore dell'area per capire se questa attività vulcanica da cui sarebbe scaturito il fenomeno nei laghi sia anomala e preoccupante o rientri nei fenomeni ciclici dell'area». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino