BACOLI. Gianluca Schiano, candidato consigliere del Pd in corsa per le amministrative dell’ 11 giugno, è stato assolto dal tribunale di Roma sia dalla accusa di...
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Entrambi - difesi dall’avvocato penalista del Foro di Napoli Roberto Imperatore - sono stati assolti con la formula «il fatto non sussiste». Il tribunale di Roma si è riservato come da prassi un termine di novanta giorni per depositare le motivazioni alla base della sentenza. «All'esito di quella manifestazione di solidarietà e, nel contempo, di protesta – spiega l’avvocato Imperatore - i candidati furono denunciati dal comandante della polizia municipale di Bacoli, Marialba Leone. L'informativa redatta ai sensi del codice di procedura penale, corredata da una relazione firmata dal comandante, dava luogo ad una richiesta di rinvio a giudizio per concorso in resistenza a pubblico ufficiale. Solo nei confronti di Gianluca Schiano, anche per il delitto di calunnia secondo l'assunto accusatorio commesso in danno del dottor Aldo De Chiara, all'epoca dei fatti procuratore aggiunto presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Napoli».
La individuazione del magistrato napoletano quale persona offesa da reato ha determinato la competenza territoriale del processo del Tribunale di Roma. «Secondo il comandante Leone – spiega Gianluca Schiano - avrei accusato ingiustamente il magistrato De Chiara di aver favorito l’avvocato Antonio Coppola, già sindaco di Bacoli, per non averlo perseguito per presunti abusi edilizi. Ma dall’esito delle prove testimoniali questa tesi è caduta». Al termine di una lunga ed articolata istruttoria, l’altra mattina, la difesa ha espresso le proprie conclusioni discutendo degli elementi di prova a disposizione del Tribunale. L'arringa finale è stata preceduta dal deposito di una memoria difensiva redatta dall’avvocato Imperatore. E così la IX Sezione del Tribunale di Roma ha assolto entrambi gli imputati sia per l'accusa di concorso in resistenza, che per il delitto di calunnia in danno del procuratore aggiunto Aldo De Chiara. «Il fatto non sussiste» Leggi l'articolo completo su
Il Mattino