Napoli - È scontro sull’ex Base Nato a Bagnoli. L'Amministrazione comunale ha diffidato formalmente, tramite la propria avvocatura, il Commissario della Fondazione Banco...
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Gli americani hanno infatti lasciato da più di un anno e mezzo l'area sulla collina di Bagnoli dove per 60 anni avevano stabilito il loro quartier generale nel Sud Italia e proprio a dicembre del 2013 l'area era stata pacificamente occupata e riaperta alla città per una giornata con manifestazioni, a cui aveva partecipato tra gli altri Erri De Luca, e con un concerto di Edoardo Bennato.
Inmmediata la replica di palazzo Santa Lucia. «Il sindaco si occupi dei tanti problemi di Napoli e dei napoletani. Non perda tempo con avvocati e diffide alla regione. Per la sede Nato si lavora con serietà, secondo norme e tempi previsti per questo tipo di interventi, per trasformare un sito militare in un struttura utile per i sevizi della regione e della Città e per creare reddito necessario alla Fondazione e ed alle sue attività. Progetti seri non velleitari».
«Quell'area - incalza De Magistris - è una straordinaria opportunità per la città di Napoli. Può diventare il luogo della musica, dell'arte e della creatività, dei bambini, dei giovani, delle famiglie, degli anziani. Si può realizzare economia dal basso e lavoro. Laboratori, officine, centri sociali. Scuole e formazione. Ci sono strutture bellissime che potrebbero essere utilizzate già da domani: teatro, scuole, campi sportivi per ogni disciplina, residenze, uffici. Dove si programmavano guerre noi vogliamo progettare pace e solidarietà».
«L'inerzia della Regione - aggiunge il primo cittadino - e del Commissario della Fondazione è gravissima. Oltre a bloccare la possibilità di utilizzare quell'area per tutti gli abitanti della terra e per noi napoletani sta causando anche un danno patrimoniale alla Fondazione che si occupa di aiutare i bambini in difficoltà della città e che, a causa delle difficoltà di bilancio, ha visto in quest'ultimo anno una contrazione forte delle sua attività benefiche proprio per il mancato reddito dovuto all'inutilizzo dell'area ed alle spese costanti per le utenze, la manutenzione e la vigilanza. Siamo stufi di giochi di palazzo e di potere ai danni del bene comune. Quell'area occupata dalla Nato deve essere ora liberata per essere consegnata alla città». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino