L'ennesima sfida questa volta potrebbe provocare uno strappo istituzionale serio: i cortei a Roma sono autorizzati solo il sabato, c'è una disposizione della...
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Le ragioni di Napoli possono essere portate all'attenzione del governo utilizzando altri mezzi, per esempio, quelli istituzionali che sono la via maestra. Il sindaco si picca di avere continui e proficui rapporti con il governo, perché allora non utilizza quei canali per portare Napoli dentro Palazzo Chigi? Sempre più sulle barricate de Magistris, più passano i giorni e più si alzano: chiede di incontrare il premier, legittimo, e poi quando ce ne è l'opportunità si tira dietro perché non gli piacciono le delegazioni del primo ministro. Umore oscillante che sta pericolosamente portando alla rottura anche con il presidente della Regione Vincenzo De Luca, il quale, si sa, non è uno che si tira indietro nella battaglia politica.
La replica all'ex pm che lunedì ha ironizzato dicendo che «non si sono fatti avanti mediatori», alludendo alla volontà di De Luca di fare da paciere tra lui e Renzi, non è sfuggita al governatore: «Quello di mediatore non è tra i compiti del presidente della giunta regionale - spiega De Luca - la Regione lavora con sua linea, ricerca la collaborazione, la solidarietà e l'impegno da parte di tutti. Questa è la Regione, poi ognuno fa sue scelte e come dice il cardinale Sepe la Madonna lo accompagni. Quando parlavo di mediazione, intendevo di dialogo con il governo per evitare che Napoli perda centinaia di milioni di euro». Sulla manifestazione del 23 il governatore è ancora più esplicito: «È complicato se vai a fare ammuina, chiedere dopo 400 milioni al governo per completare la metropolitana. Diventa complicato farsi dare i fondi che mancano in un clima barricadero. Io sono per mantenere una linea di collaborazione, completare le opere sapendo che se c'è una città al mondo che ha bisogno di unità e collaborazione di tutti i livelli istituzionali questa città è Napoli».
De Luca non si tira indietro: «È una «fortuna per Napoli che ci siamo noi a mantenere i rapporti di collaborazione con il governo nazionale e che la Regione sia più preoccupata ad aprire i cantieri che a litigare». Per l'ex sindaco di Salerno «A Napoli non vanno avanti le cose perché il lavoro concreto viene travolto, dalla valanga di parole, di chiacchiere e polemiche. Noi rimarremo ancorati al nostro metodo di lavoro che è quello dei modesti artigiani della politica, poca ammuina è più cantieri, più economia che riparte. Io sono per mantenere una linea di collaborazione, completare le opere sapendo che se c'è una città al mondo che ha bisogno di unità e collaborazione di tutti i livelli istituzionali questa città è Napoli». Alle stoccate di di De Luca replica a stretto giro de Magistris: «Mi dispiace che De Luca voglia fare la rissa istituzionale. Sono un uomo di pace - dice nella diretta Facebook di Repubblica Napoli - Lui prima si offre come mediatore poi ci ripensa. Con la Regione ogni giorno cerchiamo di collaborare e se i cantieri si aprono è perché il Comune sta facendo un grande lavoro. Chi vuole un incontro con il premier è barricadero? Sta passando il messaggio che chi la pensa diversamente rispetto a presidente del Consiglio è considerato fuori dai binari istituzionali». Il punto che de Magistris non chiarisce è come si regolerà di fronte a un divieto della Questura di Roma. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino