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Napoli - I comitati del coordinamento campano contro lo sblocca-Italia tornano a parlare il giorno dopo la manifestazione che ha portato ai duri scontri fuori le mura di Città della Scienza.
Decidono di farlo con una conferenza stampa sotto Palazzo San Giacomo, che si è conclusa poco fa. Presenti anche i due assessori della giunta de Magistris che ieri hanno seguito passo passo il corteo, Carmine Piscopo (Urbanistica) e Sandro Fucito (Patrimonio).
«Ci avevano assicurato che ci avrebbero permesso di svolgere l'assemblea all'interno di Città della Scienza durante il corteo» spiega Massimo Di Dato, uno dei rappresentanti del coordinamento, che incalza: «Ci dicevano un minuto ed entrare poi i funzionari della Fondazione che hanno assunto un atteggiamento privatistico della struttura, come a dire non si entra questa è casa nostra».
Diverse anche le testimonianze di giovani e meno giovani che hanno preso parte alla manifestazione e si sono trovati coinvolti negli scontri. Di Dato poi sottolinea ancora: «Ci sono state manifestazioni contro lo sblocca-Italia in tutto il Paese. E il governo come tutti i governi in crisi ha risposto come ha fatto Renzi non vendendo qui e mandando la polizia.
Diverse anche le testimonianze di giovani e meno giovani che hanno preso parte alla manifestazione e si sono trovati coinvolti negli scontri. Di Dato poi sottolinea ancora: «Ci sono state manifestazioni contro lo sblocca-Italia in tutto il Paese. E il governo come tutti i governi in crisi ha risposto come ha fatto Renzi non vendendo qui e mandando la polizia.
Quindi c'è in generale un problema di ordine pubblico e a Napoli un problema specifico di una Fondazione privatistica che occupa un pezzo di territorio e non lo vuole lasciare».
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Il Mattino