Bagnoli, Di Maio promuove Floro Flores ma De Luca scrive al ministro Lezzi

Bagnoli, Di Maio promuove Floro Flores ma De Luca scrive al ministro Lezzi
«A giorni la nomina, se non ci sono conflitti d'interesse», chiarisce subito il vicepremier Luigi Di Maio. Ma su Francesco Floro Flores, l'imprenditore in pole...

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«A giorni la nomina, se non ci sono conflitti d'interesse», chiarisce subito il vicepremier Luigi Di Maio. Ma su Francesco Floro Flores, l'imprenditore in pole per ricoprire il ruolo di commissario per la bonifica di Bagnoli, si mette di traverso il governatore Vincenzo De Luca. E lo fa con una nota, indirizzata al ministro Lezzi e a Palazzo Chigi, dove viene ravvisato non solo il conflitto d'interessi dell'imprenditore ma anche il non aver «mai svolto incarichi direttivi nella pubblica amministrazione».

 
Il ministro del Lavoro grillino è a Napoli per un vertice in Regione per la crisi dell'azienda La Doria. E per la prima volta, proprio da Napoli, si esprime sul caso Bagnoli. Ma una cosa vuole mettere subito in chiaro: «Nessun asse con de Magistris» sulla nomina dell'imprenditore legato al sindaco e su cui già ha espresso il suo gradimento nonostante sia stato sempre contrario alla figura del commissario per l'area dell'ex Italsider. E anche per Di Maio «Floro Flores è un imprenditore che vuole bene a Napoli». E aggiunge: «Il ministro Lezzi l'ha individuato tra le persone che vogliono bene a Napoli e se ci fossero conflitti d'interesse non sarebbe possibile la nomina, siamo sereni, ha una grande competenza». Il nodo è quello di componente del cda di Cassa depositi e prestiti. «Nel consiglio di amministrazione è stato nominato da questo governo - chiarisce il leader grillino - e rappresenta l'interesse di questo governo a risolvere il problema di Bagnoli. Siamo sereni sul fatto che Bagnoli meriti di risorgere dopo tanti anni di abbandono e di rinvii e per farlo abbiamo bisogno di persone che vogliono bene a Napoli. E questo è il requisito principale insieme alla grande competenza di Floro Flores». Tira dritto, quindi, il ministro del Lavoro che ieri pomeriggio ha però incassato un nulla di fatto sulla chiusura dello stabilimento di Acerra del colosso La Doria. E così la rotta per Bagnoli tracciata dall'ex esecutivo renziano su cui i grillini hanno lanciato tuoni e fulmini in passato sulla figura del commissario si staglia ora come un clamoroso dietrofront. «La figura del commissario ce la siamo ritrovata, non è una nostra volontà. Ma abbiamo tolto - aggiunge Di Maio - uno che ci aveva messo Renzi e stiamo portando avanti il rilancio di Bagnoli con una persona di cui noi ci fidiamo. E nei prossimi giorni avrete i dettagli».

Una contraddizione che colgono quelli di demA, il movimento politico del sindaco della quale, tuttavia, fanno parte a pieno titolo: non era forse l'ex pm che diceva «no ai commissari»? Eppure oggi abbraccia Floro Flores come il salvatore della patria. «DemA - si legge in una nota della segreteria arancione - continuerà a contrastare la logica dei commissariamenti, che fanno danni e lasciano debiti. Noi siamo per una democrazia dal basso che consenta il controllo democratico delle scelte operate». Chissà cosa ne pensa de Magistris....


Si diceva del governatore che ha bocciato la nomina di Floro Flores. Giova ricordare che il Governo nomina il commissario «ascoltata la Regione» che però non ha nessun potere interdittivo. Il parere di De Luca - nella sostanza - non può impedire l'eventuale nomina dell'imprenditore, lo scontro è di natura politica. Resta il parere di De Luca che è molto pesante e punta diritto al conflitto di interesse. Scrive il Presidente della Regione: «Floro Flores è portato di evidenti situazioni di conflitto di interesse quantomeno potenziale, quale imprenditore che gestisce in regime concessionario importanti impianti pubblici attigui a quella oggetto del commissariamento». Il riferimento è allo Zoo e all'Arena Flegrea. Inoltre De Luca sottolinea che «Floro Flores non è mai stato titolare di un incarico pubblico» che è un dei requisiti per fare il commissario. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino