Bagnoli, intesa sulla bonifica: «Partirà in estate, pronti per il 2022»

Bagnoli, intesa sulla bonifica: «Partirà in estate, pronti per il 2022»
Dopodomani la Cabina di regia sempre in Prefettura a Napoli ma ieri a Palazzo di Governo - in conferenza dei servizi su Bagnoli - è stata tracciata la road map del...

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Dopodomani la Cabina di regia sempre in Prefettura a Napoli ma ieri a Palazzo di Governo - in conferenza dei servizi su Bagnoli - è stata tracciata la road map del risanamento dei suoli. È stato certificato che la bonifica deve essere effettuata integralmente perché per 25 anni nulla è stato fatto. Un tavolo tecnico quello di ieri al quale hanno partecipato Salvo Nastasi, il commissario per la bonifica, e Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia, il soggetto attuatore della nuova Bagnoli. E tutti i tecnici che partecipano ai tavoli per Bagnoli inerenti il risanamento. Per il Comune si è visto anche il vicesindaco Raffaele Del Giudice, che ha la delega all'Ambiente. A testimonianza del fatto che quella di ieri è stata una riunione storica, perché è stato stabilito che la bonifica e la rimozione integrale della colmata sono i due capisaldi della rinascita dell'area della ex fabbrica del ferro.

 
«Tempo perso in questi 25 anni? Per la bonifica certamente - dice Arcuri - Indipendentemente dalla destinazione d'uso noi faremo la bonifica integrale in tutto il sito. La conferenza dei servizi - conclude Arcuri - ha approvato le attività che condurranno alla prima vera bonifica su Bagnoli, quella relativa al solo amianto, a quell'eternit che da circa vent'anni giace sulla superficie del sito. Per rimuoverlo ci vorranno 465 giorni, l'intervento partirà in estate. Solo dopo potranno iniziare i lavori della bonifica integrale, che si concluderanno per il 2022».
 

Un giorno importante e lo sottolinea il ministro Claudio De Vincenti, presidente della Cabina di regia: «Giovedì - dice il ministro - definiremo il piano delle bonifiche». Il ministro, parlando del risultato delle caratterizzazioni che hanno evidenziato una mancata bonifica, dice: «È il motivo per cui su Bagnoli abbiamo costituito una struttura di governance molto forte, incentrata su cabina di regia, commissario, soggetto attuatore. Il rapporto di collaborazione istituzionale è finalmente positivo e possiamo marciare più spediti sulla questione». Molto più critico il governatore Vincenzo De Luca: «Dal punto di vista delle funzioni produttive individuate ci siamo, ora per Bagnoli bisogna affrontare questo calvario della bonifica dopo vent'anni persi e centinaia di milioni buttati a mare». Per De Luca quella sul rilancio di Bagnoli «è una delle sfide che dobbiamo vincere, costi quel che costi, anche se bisogna ripartire da capo. Dobbiamo consegnare alla città un litorale bellissimo a Bagnoli per uso pubblico e dobbiamo riempire di funzioni produttive e di servizi tutta l'area». Il governatore non nasconde però una preoccupazione già evidenziata nelle settimane scorse: «Abbiamo investito come Regione cento milioni di fondi Ue per costruire il centro sportivo, il Turtle point e la porta d'ingresso. Siccome queste opere non sono state collaudate e non saranno collaudate perché sono state devastate in questi anni, la Regione corre il rischio di dover restituire i cento milioni stanziati». Più che soddisfatto il sindaco Luigi de Magistris: «A Napoli è stata vissuta in passato una stagione di sperpero del denaro pubblico, di commistioni opache, di occasioni mancate e di disastri e penso anche di reati ma questo non compete a me affermarlo sul piano giudiziario». L'ex pm ora guarda al futuro: «Finalmente in questi anni si è voltato pagina grazie ai comitati, alle associazioni, ai movimenti e a una politica diversa. Ora si lotta per la difesa della città e la cooperazione istituzionale. Dai tavoli tecnici che stiamo avendo, in particolare nella cooperazione tra città di Napoli e Governo nazionale, si registra una collaborazione ottima in cui ognuno sta rispettando il proprio cronoprogramma».
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Il Mattino