Ritrovato lo scooter usato dai killer. Siindaga sui clan

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Gruppi criminali affamati di soldi e denaro, giovani violenti e disorganizzati che cercano di riempire il vuoto di potere dei vecchi boss. Uno scenario in fermento, quello in cui...

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Gruppi criminali affamati di soldi e denaro, giovani violenti e disorganizzati che cercano di riempire il vuoto di potere dei vecchi boss. Uno scenario in fermento, quello in cui è maturato l’omicidio di Rodolfo Zinco, il quarantacinquenne colpito a morte mercoledì sera a pochi passi dalla sua abitazione in via Cattolica. Lo scooter utilizzato per il raid, un T-Max, è stato ritrovato abbandonato nella mattinata di ieri in via Nuova Agnano. Probabilmente quella era la via di fuga dei sicari.


Zinco, conosciuto come “’o gemello” all’anagrafe di camorra, era stato in passato il vice di Bruno Rossi, detto “il corvo”, il boss che aveva cercato di riunire le diverse famiglie malavitose della zona sotto un unico cartello, denominato “Nuova mala flegrea”, contrapposto ai clan storici.

Zinco era stato scarcerato nel 2013, dopo aver scontato una lunga condanna. Era sottoposto al regime della sorveglianza speciale. Secondo gli investigatori non era inquadrabile attualmente in nessun clan. Le indagini, condotte dai carabinieri della Compagnia Bagnoli insieme ai militari del Nucleo Radiomobile, si stanno concentrando sui nuovi profili emergenti della malavita locale per cercare di fare chiarezza sulle circostanze che hanno portato all’esecuzione. Con i vecchi capoclan ormai fuori dai giochi e i gruppi storici disgregati a suon di condanne, il quartiere di Bagnoli, comprese le zone di Cavalleggeri e Agnano, rappresentano una miniera d’oro per racket, estorsioni e spaccio di droga.

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