Napoli, a Posillipo via libera ai tuffi ma a Marechiaro restano i divieti: ecco perché

Napoli, a Posillipo via libera ai tuffi ma a Marechiaro restano i divieti: ecco perché
Il mare di Napoli torna balneabile, ma a metà. Sì ai tuffi a Posillipo, Capo Posillipo, via Caracciolo, Rotonda Diaz. Resta lo stop a Marechiaro, via Partenope e...

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Il mare di Napoli torna balneabile, ma a metà. Sì ai tuffi a Posillipo, Capo Posillipo, via Caracciolo, Rotonda Diaz. Resta lo stop a Marechiaro, via Partenope e piazza Nazario Sauro. I dati dell'Arpac fotografano una situazione in miglioramento rispetto allo scorso 23 luglio, ma certo l'ultimo week end senza poter fare il bagno a Marechiaro meta turistica per eccellenza non è una questione di poco conto. I lidi tornano a sperare. Ma i danni subiti dai gestori per i tuffi vietati soprattutto a Posillipo sono stati ingenti.

I nuovi prelievi eseguiti dall'Arpac il 26 luglio hanno riscontrato il rientro dei valori entro il limite di legge per cinque delle otto acque in divieto di balneazione del Comune di Napoli (Punta Nera, Capo Posillipo, Posillipo, Donn'Anna e Lungomare Caracciolo). Ne dà notizia l'agenzia regionale per l' Ambiente. I valori sono rientrati nella norma anche per le acque di Bacoli (tratti «Spiaggia Romana Colonia Vescovile» e «Spiaggia Romana - Lido PS») e per il tratto «Stazione Marina di Licola», nel territorio di Pozzuoli. Per queste località il divieto di balneazione temporaneo adottato dai Comuni interessati può essere revocato. In tutti questi tratti erano stati evidenziati, dopo i prelievi svolti tra il 19 e il 20 luglio, valori dei parametri microbiologici oltre i limiti di legge probabilmente dovuti - si legge in una nota dell'Arpac - a fenomeni di inquinamento temporanei, in seguito alle piogge che mettono in crisi i sistemi di gestione delle acque reflue, determinando l'attivazione dei tubi di «troppo pieno» e l'apporto a mare di acque reflue non depurate miste ad acque pluviali. Come detto restano off limits Marechiaro, Via Partenope e piazza Nazario Sauro e Ti Tiberiade a Torre Annunziata e l' Ex Bagno Rex a Portici. «Ulteriori approfondimenti tecnici sono necessari in queste località - spiega l'agenzia regionale per l'Ambiente - per l'individuazione e la rimozione delle cause dell'inquinamento».

Critiche dal consigliere regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli al Comune. «Dopo i palesi sversamenti di liquami in mare avvenuti due domeniche fa dopo una pioggia estiva sarebbe stato più saggio da parte del comune chiudere subito la balneazione e dopo qualche giorno chiedere le analisi. Invece c'è stata molta improvvisazione con una chiusura alla balneazione nel week end che ha danneggiato fortemente chi opera in questo settore e in quello turistico più in generale oltre al danno gravissimo per l'immagina della nostra città. Una gestione quantomeno dilettantistica. Adesso chiediamo al Comune di verificare subito le motivazioni per cui alcune zone risultano ancora non balneabili. È urgente fare subito verifiche e controlli per capire se si tratta di scarichi abusivi o di impianti comunali non ben funzionanti e per permettere nuovamente e in tempi rapidi il ritorno alla balneazione anche in queste aree. Il mare della nostra città deve essere una priorità di qualsiasi amministrazione». 

La Pec dall'Arpac all'assessore per le Pari Opportunità con la delega al mare, Francesca Menna, è arrivata solo alle 17 di ieri pomeriggio. «Siamo valutando la situazione - spiega Menna - stiamo predisponendo i cartellli lì dove ora ci si può tuffare, come a Posillipo, Capo Posillipo, Caracciolo e Rotonda Diaz, per l'ordinanza che mantenga i divieti dove non ci si può tuffare e li elimini per gli atri luoghi occorrerà attendere oggi. Certo è che l'Arpac dovrà fare nuovi rilievi per verificare lo stato delle acque a stretto giro, è questo quello che noi auspichiamo proprio per consentire i tuffi in punti della città, come Marechiaro, conosciuti in tutto il mondo».

Dall'Arpac fanno sapere che «c'è una intesa con il Comune per verificare le cause dell'inquinamento che possono anche essere legate a scarichi abusivi, ma i rilievi - precisano - non verranno ripetuti prima della prossima settimana». Le temperature elevate certo non aiutano. Andare allo scoglione di Marechiaro senza potersi tuffare è davvero difficile. Anche se, come si è visto nei giorni scorsi, molti hanno aggirato i divieti imposti dall'ordinanza e l'hanno fatta franca.

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Il Mattino