Piangeva dal dolore quando i medici lo hanno steso sulla piccola barella del pronto soccorso. Ciro - il nome è di fantasia - è arrivato al Santobono intorno alle...
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Da una prima consulenza neurochirurgica, i medici hanno individuato dei drenaggi al cranio per una pregressa frattura occipitale riscontrata agli inizi di marzo. In quel periodo, Ciro era stato assistito al Santobono per una “Shaken baby sindrome” (cosiddetta sindrome da scuotimento) motivo per cui fu sottratto ai genitori e affidato alla nonna materna. Il quadro che emerge oggi è drammatico: fratture, recenti e multiple, sfiancamento dei bronchi compatibili con il dolore patito, ematomi, trauma allo zigomo e una emorragia sub linguale. Il bambino, completamente distrofico e affamato, è stato ricoverato in rianimazione per prudenza. Il suo gemellino, invece, è sano ed è stato visitato dai sanitari in via precauzionale per cui è stato dimesso e affidato temporaneamente a una casa famiglia. Nonostante la complessità della situazione, i medici non hanno dubbi sul fatto che Ciro sia un piccolo forte e che, nonostante le lesioni, ce la potrà fare.
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Gli agenti sono intervenuti nella notte tra martedì e mercoledì, recandosi nell’appartamento dove i gemellini abitano insieme ai nonni affidatari e anche alla loro mamma. Un’azione disposta dal Tribunale per eseguire degli accertamenti sullo stato dei piccoli e valutare la possibilità del loro affidamento ma, allo stesso tempo, un provvedimento che non muove da alcuna denuncia. In particolare, gli accertamenti su Ciro riguardano la compatibilità tra le sue condizioni di sofferenza e la presenza di patologie che, secondo la nonna, «hanno provocato i lividi e i problemi fisici del piccolo che non è mai stato toccato da nessun familiare, tantomeno dalla mamma anche lei provata dalle gravi patologie del neonato per le quali da mesi effettuiamo visite mediche da pediatri e specialisti». Il racconto dei familiari, ascoltati in Questura, non sembra compatibile col responso delle Tac, elemento chiave delle indagini scattate ieri mattina.
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Il Mattino