Banca Popolare di Bari, maxi risarcimento all’azionista: «Nessuna informazione sui rischi»

Banca Popolare di Bari, maxi risarcimento all’azionista: «Nessuna informazione sui rischi»
La Banca Popolare di Bari dovrà risarcire un’azionista per la somma di 100 mila euro. Il risparmiatore aveva denunciato di avere acquistato, mediante distinte...

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La Banca Popolare di Bari dovrà risarcire un’azionista per la somma di 100 mila euro. Il risparmiatore aveva denunciato di avere acquistato, mediante distinte operazioni disposte tra il 2012 e il 2014, azioni e obbligazioni subordinate, dietro raccomandazione «di un sicuro investimento» dell’intermediario convenuto. Il consumatore non aveva alcuna competenza per fare un investimento di così alto rischio e non era stato affatto informato del rischio.


La condanna della banca è stata decisa dall'Arbitro per le Controversie Finanziarie istituito presso la Consob. A renderlo noto è l'avvocato Monica Mandico, founder di Mandico&Partners e presidente del Centro Tutele Consumatori e Imprese Sovraindebitate, che rappresenta numerosi azionisti e obbligazionisti della Banca Popolare di Bari, commissariata a dicembre e i cui ex amministratori sono stati posti agli arresti per falso in bilancio e ostacolo alla vigilanza.

L’avvocato Mandico, che ha assistito il cliente, ha contestato l’inadeguatezza di tali operazioni, precisando che la competenza, l’esperienza e la propensione al rischio era di livello alto, non compatibile con le conoscenze di licenza media del risparmiatore.

Veniva inoltre eccepita, negli atti inviati all’Arbitro per le Controversie Finanziarie, la mancata informazione ricevuta sulle caratteristiche e la rischiosità dei titoli proposti, anche sotto il profilo della loro illiquidità al tempo dell’acquisto, presentati dall’intermediario come investimenti sicuri e a capitale garantito.

È stata inoltre contestata la non corretta trattazione degli ordini di vendita successivamente impartiti, riportando che il funzionario bancario della BNP avrebbe anche dissuaso il cliente, nel 2016 e nel 2017, dal rivendere i titoli in questione, inducendolo a contrarre un mutuo al fine di reperire la liquidità necessaria per acquistare un immobile. 
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Il Mattino