BancoNapoli, Fimmanò non potrà essere sostituito

e
La Fondazione BancoNapoli non potrà sostituire Francesco...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La Fondazione BancoNapoli non potrà sostituire Francesco Fimmanò in Consiglio generale. Ma le elezioni per il rinnovo degli organi sociali restano fissate per il 21 novembre con la vittoria già scontata di Rossella Paliotto. Sono questi gli esiti dell'ordinanza della settima sezione civile del Tribunale sul ricorso presentato dallo stesso Fimmanò per ottenere il reintegro in Consiglio generale. Una vicenda che scaturisce dalla mancata ratifica della sua nomina dopo la sua designazione da parte della Regione. Il Tribunale ha accolto il ricorso nei confronti della Fondazione e dell'ex presidente Marrama attraverso la sospensione della deliberazione e «inibisce la designazione e/o la nomina di membri del Consiglio generale in sostituzione del ricorrente». Fimmanò, dunque, non potrà essere rimpiazzato. Il suo posto in assemblea resta congelato in attesa di una decisione sul merito. Tuttavia l'attività della Fondazione e del suo Consiglio non possono essere sospese: le elezioni si svolgeranno mercoledì prossimo. Dunque, sul fronte delle attività resta tutto invariato. Alle elezioni parteciperanno 20 consiglieri generali, ovvero i 19 già in carica più un altro che sarà eletto proprio nella seduta del 21 novembre. Mancherà solo il ventunesimo, giacché Fimmanò non può essere sostituito. «È evidente - commenta Fimmanò - che cambiano gli avversari ma il problema resta lo stesso. Nessuno vuole che entri in Consiglio generale, nessuno vuole agire per porre riparo alle nefandezze del passato. E nessuno difende realmente la più antica istituzione finanziaria del mondo. Ribadisco che il 21 novembre non si può eleggere il nuovo Cda e che i consiglieri che aspirano al travaso nel Cda sono in evidente conflitto. Ma non dispero e continuerò a combattere fino alla fine». Fimmanò potrebbe essere nominato anche nel prossimo Consiglio, se la decisione sul merito dovesse essere favorevole alle sue tesi. Ma i suoi avversari rispondono per le rime. «La sua è una vittoria di Pirro e le elezioni si faranno regolarmente», sottolineano dal gruppo della presidente in pectore.
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino