La banda che in un anno avrebbe compiuto almeno una decina di furti in ville e appartamenti lussuosi soprattutto tra Pozzuoli e Quarto, avrebbe pianificato ogni colpo nei minimi...
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Ma, soprattutto, la banda monitorava attraverso le pagine Facebook tutte le informazioni utili delle potenziali vittime. Sapevano, così, costantemente quando i proprietari delle abitazioni era fuori casa per lavoro o per un periodo di vacanza. Dalle foto postate, poi, spesso vedevano lo sfondo degli interni delle abitazioni e cominciavano a farsi un’idea degli oggetti e dell’arredamento. Spaccato di anonima vita quotidiana che per i presunti ladri diventavano informazioni preziosissime per progettare i furti.
Secondo i carabinieri di Quarto, che hanno fermato due volte negli ultimi mesi Giuseppe Grammatico, il presunto capobanda, i malviventi erano soliti anche fingere di essere rimasti in panne con l’auto nei pressi delle ville: l’attesa dell’arrivo del meccanico per far ripartire l’auto, diventava un alibi per sopralluoghi e scattare foto all’esterno delle abitazioni, per raccogliere più informazioni possibili.
Finora sono una decina i furti accertati. Ma la banda è sospettata di essere l’autrice del colpo da migliaia di euro ai danni dell’ex bomber del Napoli Edinson Cavani, quando abitava nella villa a tre piani sulle colline tra Pozzuoli e Bacoli. Finora solo sospetti. Ipotesi. Ma il modus operandi ricorda molto lo stile della banda finita in cella. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino