Napoli. «Molte multinazionali vengono a fare shopping nel nostro Paese, comprano le aziende, sfruttano quello che possono e...
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fare shopping nel nostro Paese, comprano le aziende, sfruttano quello che possono e poi lasciano i disoccupati qui». Lo ha
detto Carmelo Barbagallo, segretario nazionale della Uil, in merito allo stabilimento Whirlpool-Indesit di Carinaro, in
provincia di Caserta, a rischio chiusura per decisione dei vertici dell'azienda.
«Non vogliamo essere né fiduciosi né sfiduciati - ha affermato durante un convegno sulle infrastrutture nella stazione marittima - ma vogliamo
essere determinati. Il confronto deve essere portato alla Presidenza del Consiglio se non bastano quelli con i vari Ministeri perché bisogna dare risposte certe ai lavoratori del Mezzogiorno che rischiano il posto di lavoro e sappiamo che se
si perde un posto di lavoro è difficile trovarne un altro».
«Il Governo deve impegnarsi a far rispettare gli accordi - ha sottolineato ancora Barbagallo - Servono delle leggi europee anche per quanto
riguarda il rispetto delle impostazioni produttive,
occupazionali delle multinazionali. Non possiamo combattere le multinazionali a Caserta o ad
Avellino, ma nei luoghi deputati e il Governo deve darci una mano - ha concluso - Renzi non può dire che è stata una cosa fantastica e poi scoprire che di fantastico c'era solo il piano
industriale».
Passando poi alla riforma della scuola, Barbagallo ha detto che nel nostro Paese «abbiamo bisogno di
presidi e non di podestà. Si sta dando potere assoluto a dirigenti e presidi. È un ritorno al passato, il potere in mano a un uomo solo nella scuola è un pericolo. La scuola riguarda anche studenti, docenti e genitori». E sul tema immigrazione ha aggiunto che il fenomeno «va fronteggiato in
maniera europea, forse anche con l'Onu. È un'immigrazione che viene dal Nord Africa
ed è una cosa biblica». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino