Napoli - Tanta paura e la voglia di dimenticare al più presto, di mettersi dietro le spalle una giornata da incubo. Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis è partito...
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Lo yacht è stato portato ieri sera dal Molo Luise, dove era stato trainato subito dopo che le fiamme erano state domate, ed è stato posto in secca nell'area dei Cantieri del Mediterraneo.
Molto impegnativo il lavoro dei vigili del fuoco del comando provinciale di Napoli: prima l'intervento dei vigili del fuoco di Castellammare di Stabia (Napoli), che hanno spento le fiamme a bordo, e poi il lavoro degli uomini del corpo che per tutta la notte hanno aspirato acqua con le motopompe per tenere in galleggiamento lo yacht che imbarcava acqua da alcune falle nello scafo.
I danni alla barca sono ingenti e verranno valutati nei prossimi giorni. Secondo quanto si apprende dalla Capitaneria di Porto di Napoli, l'Angra non è posta sotto sequestro. La direzione marittima della Campania sta ora ascoltando le persone che erano a bordo dello yacht, per una ricostruzione dell'incidente. Al di là dei danni, resta lo spavento della famiglia De Laurentiis, soprattutto per la presenza a bordo dei due nipoti del patron azzurro, di 4 e 7 anni.
La barca era stata costruita nel 2006 e acquistata da De Laurentiis nel 2014 dall'armatore Paolo D'Amico. Durante l'inverno scorso, il produttore cinematografico aveva fatto sottoporre l'imbarcazione ad un'attenta revisione e restyling prima di metterla in mare nella primavera di quest'anno, facendola diventare la sua «base» napoletana, visto che De Laurentiis non ha casa in città.
Proprio dall'Angra, infatti, il patron azzurro era sceso nel maggio scorso per accogliere al molo Luise Vincenzo De Luca, per un evento a sostegno della sua campagna elettorale. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino