A poche ore dal prelievo straordinario di rifiuti in via Mastellone a Barra, quartiere nella periferia orientale di Napoli, c'è nuovamente «monnezza» da...
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Nonostante il sito - gestito dall'Asìa Napoli, azienda municipalizzata del Comune di Napoli - sia chiuso da molti giorni in ottemperanza alle misure di prevenzione per la diffusione del coronavirus, alcuni cittadini hanno ben pensato di lasciare all'esterno rifiuti di diversa natura tra cui vernici e solventi. In realtà, come si può leggere sul sito ufficiale della società pubblica, il sito di via Mastellone non tratta questo tipo di materiali che sono depositabili presso l'isola ecologica di via Salgari a Ponticelli, una delle quattro riaperte dal Comune di Napoli insieme a quelle ai Colli Aminei, a Fuorigrotta e al quartiere Mercato. Da martedì 12 maggio sono accessibili alle 8 alle 13:50. Si accede solo se muniti di mascherina, un solo veicolo alla volta, mantenendo la distanza di almeno un metro. Per questioni di sicurezza il personale Asìa non potrà coadiuvare i cittadini nello scarico e nel conferimento dei rifiuti nei diversi contenitori: è una misura specifica per evitare eventuali contagi.
Per ora, dunque, l'isola ecologica di Barra resta chiusa al pubblico e i rifiuti, in particolare quelli speciali e pericolosi, resteranno a terra ancora per molto. A terra anche una vasca da bagno - con tanto di inerti all'interno - un mobile, materiale in plastica, diversi sacchetti e alcune taniche con oli esausti: nell'impianto di Barra si possono conferire solo quelli da cucina. Dal materiale cola un liquido maleodorante che scivola verso la strada.
Un occhio elettronico sorveglia l'ingresso e la strada stessa. Proprio le immagini dell'impianto di sorveglianza potrebbero essere utili al riconoscimento delle persone che hanno abbandonato questi rifiuti così come per riconoscere i responsabili dello sversamento a pochi metri recuperato nelle ultime ore dopo un intervento straordinario dell'Asìa Napoli. Una operazione extra rispetto al contratto di servizio dell'azienda che ricade sulle spese che il Comune affronta per rispondere a una vera e propria emergenza che nemmeno il virus ha fermato. Inciviltà e delinquenza costano caro alla collettività costretta a subire anche situazioni di mancata igiene. Di decoro nemmeno a parlarne.
Il Mattino