Rivive la chiesa di Santa Maria della Sanità a Barra, meglio conosciuta come chiesa di San Domenico. L’antica struttura lungo corso Sirena, a due passi da piazzetta...
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La celebrazione della liturgia è in lingua latina, così come vuole il rito tridentino, ovvero la forma di celebrazione eucaristica del rito romano che fu promulgata da papa Pio V nel 1570. Il sacerdote, nel corso della liturgia, dà le spalle ai fedeli rivolgendosi verso il crocifisso. Le suore Adoratrici accompagnano le orazioni del parroco con diversi canti, intonando le preghiere mentre una di loro suona l’organo.
Emozione e curiosità tra i fedeli presenti alla celebrazione di oggi in vista della tredicesima domenica dopo Pentecoste. Le preghiere in latino sono state interrotte dall’omelia in italiano. Durante la celebrazione, a supporto dei fedeli, le preghiere sono tradotte su un libretto. Durante l’omelia don Similien – Similiano per i fedeli di Barra – rivolgendosi ai presenti ha spiegato il valore della messa e i vari momenti di cui è composta la celebrazione. Ha fatto poi un appello alle persone presenti chiedendo loro di essere sempre veri partecipanti alla celebrazione e non uditori “addormentati”.
Sottolineando l’impegno della comunità che ha in gestione la chiesa e il convento adiacente, ha manifestato la sua volontà di voler organizzare un oratorio nel quale accogliere tanti giovanissimi del quartiere. Ha chiesto, dunque, aiuto ai fedeli per poter conoscere delle persone che si possano occupare delle attività dedicate a bambini e adolescenti di Barra.
Scongiurata la chiusura, che aveva destato dispiacere tra i residenti, il convento di Santa Maria della Sanità di Barra è una casa di formazione: qui arrivano studenti da tutta Italia e dall’estero per il noviziato. Il convento ospita attualmente una trentina di suore. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino