Barra, il parco dimenticato da tutti: ratti e insetti invadono le palazzine popolari di via Mastellone

Chiuso al pubblico da almeno quattro lustri, una vegetazione fittissima e in condizioni pietose, covo di insetti e ratti. Così si presenta il parco senza nome di via...

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Chiuso al pubblico da almeno quattro lustri, una vegetazione fittissima e in condizioni pietose, covo di insetti e ratti. Così si presenta il parco senza nome di via Mastellone a Barra, zona est di Napoli.


Ventimila metri quadrati di verde ai margini delle palazzine popolari costruite nel post-terremoto. Una vera e propria foresta nel cuore della città. Sconosciuta ai più, anche al Comune di Napoli sul cui sito web istituzionale manca la tavola tecnica che ne specifica i dettagli. Gli accessi sono tutti sbarrati, cancelli saldati per impedire l'entrata: tutti tranne uno. Quest’ultimo permette di introdursi in una zona dei giardini che alcuni cittadini hanno deciso di ripulire con le proprie mani e con pochi attrezzi a disposizione. Un angolo di verde di cui si sono impossessati per mettere una piccola piscina e per permettere ai ragazzini del posto una parvenza d’estate. Un patrimonio che gli amministratori locali hanno lasciato abbandonato da troppo tempo e di cui altri, nel frattempo, si sono appropriati.
 
Un angolo, però, che non è nulla rispetto al degrado e all’abbandono che segna la totalità degli spazi. Immaginate due campi da calcio zeppi di erbacce alte almeno un metro. Specie arboree di ogni genere: pini, lecci, castagni, magnolie, cipressi quelli più evidenti. Sono tutte piante che necessitano di interventi di potatura. Nei giardini resistono anche gli arredi come panchine e cestini in pietra. Dai sentieri, ormai sepolti da terreno ed erbacce, si intravede l’impianto di irrigazione. Chi incontriamo non ha memoria dell’utilizzo di questo posto.

Il parco – che secondo i residenti è chiuso da almeno vent’anni – è diviso in due parti collegate da un piccolo ponte. Nel lato più vicino ai locali di quella che un tempo era una scuola, c’è anche un edificio in muratura sulla cui porta d’ingresso è appiccicata una targhetta con la dicitura “Napoli Servizi”, la municipalizza dell’ente comunale cui si sono rivolti i residenti per risolvere i problemi nel parco residenziale: fogne da disotturare e infiltrazioni da colmare in più abitazioni. Nella parte più vicina a Cupa Cimitero, invece, c’è anche una pista di pattinaggio. Impossibile raggiungerla, né abbiamo contezza solo dalle immagini satellitari.
 
L’area verde è di competenza municipale. Le sue condizioni, però, non ne potrebbero mai consentire una manutenzione ordinaria da parte dell’ente di prossimità a causa delle esigue risorse umane ed economiche. I lavori di riqualificazione richiederebbero tempi e soldi che al momento mancano. I residenti sottolineano, però, la necessità di intervenire per interrompere la pericolosa caduta di rami verso le abitazioni e verso i binari della Circumvesuviana, che tagliano il confine del parco, e anche per contrastare la fastidiosa invasione di insetti che costringe le persone del posto a barricarsi in casa.


Intanto si sta lavorando sul vicino parco di Villa Letizia per poterlo restituire alla cittadinanza. Un sogno anche per chi vive in via Mastellone che chiede «Cosa frega ai nostri politici? Siamo noi qui a soffrire». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino