Un bambino che palleggia su un prato verde in un luogo simbolo della zona orientale che, dopo una pausa di circa due anni, tornerà ad essere aperto per lo sport e il tempo...
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Le attività riprenderanno il 17 settembre, mentre sabato prossimo verrà riaperto al pubblico il complesso sportivo, completamente ristrutturato, che dispone di una piscina, una palestra, un campo da calcio e uno di calcetto, due campi da tennis e un campo da basket e pallavolo, dove si svolgeranno numerose attività sportive: oltre a calcio, tennis e nuoto, triathlon, taekwondo, judo, danza classica e moderna, ginnastica artistica, pattinaggio e pallavolo.
«Abbiamo acquisito la struttura il primo agosto - spiega Salvio Russo, direttore generale del Centro Ester - per riportare il sorriso sul volto dei ragazzi del quartiere. Ci occuperemo anche di sociale, per rispondere alle esigenze dei più bisognosi, dopo la chiusura di un anno e mezzo». Un sogno che si realizza dunque, quello di far tornare lo sport a Napoli est, come sottolinea Pasquale Corvino, presidente del Centro: «Sono nato e cresciuto a Barra e ho vissuto la mia infanzia al Centro Ester. La periferia orientale ha bisogno di un Centro così bello e attrezzato per i bambini e i ragazzi. E noi lo faremo diventare di nuovo un luogo di aggregazione».
Alla presentazione è intervenuto anche il consigliere comunale Carmine Sgambati, presidente della commissione sport: «Quando si possono realizzare i sogni è sempre un’enorme gioia. Per me era una fitta al cuore vedere quella struttura chiusa. Con il Centro Ester abbiamo vinto due medaglie, d’oro e d’argento, alle Paralimpiadi. Quelle stesse medaglie, oggi, sento di consegnarle simbolicamente, a Borriello e a Corvino».
Entusiasta della riapertura l’assessore allo sport che, com’è risaputo, è originario proprio di Barra: «Il Centro Ester è la storia di un quartiere, di uomini e donne lavoratori, di fasce diverse della popolazione, dove c’è sempre stata la convivenza tra utenti più e meno bisognosi, dove c’erano anche il teatro e le attività religiose. Un luogo che era la seconda polisportiva più importante della città, dopo il Collana, ma in periferia». «Oggi - conclude Borriello - raccogliamo una sfida dopo la chiusura durata circa due anni e anche in questo caso sento di dire che ci sono presidenti e cattivi presidenti. Ed è grazie ai primi, come Corvino, che dalla periferia est può rinascere un centro sportivo di eccellenza». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino