Bassolino, gelo a sinistra per il nuovo movimento

Bassolino, gelo a sinistra per il nuovo movimento
Se a Roma la sinistra è alle prese con la riunificazione tra Pd e Articolo Uno, a Napoli a inizio anno si apre il dibattito sulla nuova creatura politica di Antonio...

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Se a Roma la sinistra è alle prese con la riunificazione tra Pd e Articolo Uno, a Napoli a inizio anno si apre il dibattito sulla nuova creatura politica di Antonio Bassolino. «Dopo le elezioni del Quirinale ci sarà un'assemblea per spingere su un movimento politico di chiara sinistra riformatrice: che deve avere il suo ancoraggio sui temi sociali, del lavoro e delle persone più deboli», ha spiegato l'ex sindaco in un'intervista a Il Mattino annunciando il suo progetto politico «da collegare con tante esperienze che stanno in altre parti d'Italia». Un'altra cosa rossa, insomma, che guardi oltre i confini di Napoli e capitalizzi, e non disperda, quei quasi 29mila voti agguantati da Bassolino nella corsa a sindaco di Napoli. E, in generale, per non disperdere l'esperienza bassoliniana. 

Ma proprio a sinistra ci si interroga se ci sia spazio per un altro movimento mentre si cerca, tra mille nervosismi, di ricomporre la frattura tra il Pd e gli scissionisti di D'Alema e Bersani.

«Siamo impegnati nel percorso delle agorà. Obiettivo è ricomporre - ragiona appunto Arturo Scotto, tra i fondatori di Articolo 1 e componente della direzione nazionale - il campo progressista e costruire un profilo programmatico che sposti l'asse a sinistra sul lavoro e fisco. Non confluire ma influire sul nuovo centrosinistra che deve mettere in campo un'offerta realmente alternativa. Le scelte di Bassolino? Spero riusciremo a fare questa volta una battaglia comune nelle agorà per spostare equilibri e contenuti». E, in generale da Articolo Uno si respira una certa freddezza ai progetti dell'ex governatore. «Serve un processo di ricomposizione della sinistra nel campo largo dentro una nuova formazione politica unitaria, più adeguata ad interpretare le grandi diseguaglianze esplose con la pandemia, il lavoro, i diritti dei più deboli, la transizione ecologica, la rinnovata centralità del Mezzogiorno», spiega il coordinatore metropolitano Francesco Dinacci.

«Apprezzo il suo impegno ma quelle energie le riserverei a dare una mano alla maggioranza di Manfredi», dice invece Michele Gravano, coordinatore regionale di Articolo Uno e un tempo legatissimo, da segretario della Cgil, a Bassolino. «Occorre costruire una sinistra riformatrice che ci porti in un contesto di campo largo nel 2023 - continua Gravano - e non altre strade. A Napoli c'è bisogno che il sindaco costruisca un patto per Napoli con tutte le forze per una partecipazione più larga e credo che anche Antonio possa dare un contributo importante con la sua grande esperienza politica. Altri spazi, invece, non ne vedo e mi sembra prematuro parlarne ora».

Più favorevole, invece, è Peppe De Cristofaro, ex sottosegretario e ora responsabile nazionale enti locali di Sinistra Italiana. «Tutto quello che serve ad aprire un confronto sui temi cari alla sinistra è sempre un bene. Ed è assolutamente utile in una fase come questa. Ma non credo che - aggiunge - possa diventare un partito nazionale perché mi sembra qualcosa di ancorato prevalentemente alla realtà napoletana. Ma il mio è un giudizio positivo e sono favorevole ad aprire un confronto con il mio partito».

«Inevitabile un percorso di questo tipo ora che Articolo uno va nel Pd e si apre uno spazio a sinistra», premette Peppe Russo, ex capogruppo Pd in Regione e ora iscritto ad Azione di Calenda, che ha appoggiato la corsa di Bassolino a San Giacomo. «Antonio crede ad una prospettiva di questo tipo e giustamente non vuole disperdere le forze che l'hanno sostenuto nell'avventura delle comunali. Ed essendo una personalità politica riconosciuta fa bene a immaginare questo nuovo percorso con un movimento politico a sinistra». 

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Il Mattino