Bassolino incontra Soccavo: «Io, candidato per la città, non per un partito». E sulla Valente: «Silenzio chiama silenzio»

Bassolino incontra Soccavo: «Io, candidato per la città, non per un partito». E sulla Valente: «Silenzio chiama silenzio»
Casa per casa, associazione per associazione, chiesa per chiesa. Antonio Bassolino non cambia la sua strategia per la campagna elettorale per Palazzo San Giacomo. Oggi si è...

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Casa per casa, associazione per associazione, chiesa per chiesa. Antonio Bassolino non cambia la sua strategia per la campagna elettorale per Palazzo San Giacomo. Oggi si è dedicato a Soccavo. Sulla discesa in campo di Valeria Valente: «Silenzio chiama silenzio», ha detto per ribadire: «Mi sono candidato per la città non per un partito e il mio interesse è anche riannodare i rapporti istituzionali interrotti con l'isolamento creato da de Magistris sempre in rotta di collisione con Roma».

 


Quattro appuntamenti, il primo nella Chiesa Cristiana Evangelica di viale Traino. Poi in due case e in un'associazione che si occupa di famiglie disagiate. Bassolino ha ascoltato. E quello che ha sentito è il consueto disagio delle periferie. Soccavo, ha detto, è come Scampia, ha gli stessi problemi e bisogna intervenire. Ma, ai margini, c'è tutta la città. «A Roma, attualmente, Napoli non conta quasi. È senza una voce nazionale che conti nel Parlamento, nel governo, nell'imprenditotia, nel sindacato. Bisogna ridare a Napoli il suo ruolo e non lo possiamo fare scassando. Chiunque voglia candidarsi a sindaco deve presentarsi con umiltà alle Primarie che sono importanti perché danno voce ai cittadini».

Nel pubblico anche elettori del centrodestra. Bassolino si è rivolto a loro.
«Alle Politiche io voterò Renzi, voi no. Ma ora bisogna unirsi e condurre una battaglia comune con Napoli».

Dopo la chiesa evangelica, Bassolino si è recato in una casa privata di uno dei tanti condomini del rione Traiano. Molte donne giovani, gente del popolo. È stato accolto con applausi, selfie a ripetizione e una signora ha commentato: «È il nostro momento Vanity», e quando ha visto addentare un dolcetto che gli è stato offerto, ha sorriso: «Abbiamo scoperto che a Tonino ci piace 'o babà».
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Il Mattino