«Basta movida senza regole» la rivolta dei residenti di Bagnoli

«Basta movida senza regole» la rivolta dei residenti di Bagnoli
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«Ho dormito tutta la notte con il letto che ballava e l’ansia che se fosse successo qualcosa non avrei potuto scappare, ho dormito tutta la notte con la testa sotto al cuscino per ammortizzare il suono della musica, e mentre dormivo pensavo: che facce rilassate hanno quei signori…». È il 13 maggio, pochi giorni fa, e Tina si sfoga su Facebook rivolgendosi ai politici locali dopo l’ennesima notte insonne, con i timpani martellati dalle casse che pompano musica ad altissimo volume e dagli speaker che, quasi prendessero in giro proprio lei, continuano a incitare «quelli che domani non hanno nulla da fare». Tina, però, al mattino qualcosa da fare ce l’avrebbe. Un lavoro perso per i numerosi ritardi dovuti alle notti passate con gli occhi sbarrati, qualche altra offerta a cui ha dovuto rifiutare perché avrebbe finito di sera e le sarebbe stato impossibile tornare a casa, la ragazza è una dei residenti di Coroglio, quelli che diventano ostaggi quando scoppia il caos della movida. È uno dei “fantasmi”, così hanno deciso ironicamente di chiamarsi, che alle 23.30 di stasera scenderanno in strada per manifestare contro i disagi che chi abita a Bagnoli deve sopportare ogni volta che nei locali vengono organizzati eventi, concerti, o semplici serate in discoteca. Fantasmi, perché, spiega l’avvocato Gennaro Esposito, presidente del Comitato per la quiete pubblica napoletana e la vivibilità cittadina, «completamente ignorati dalle Istituzioni, inadempienti e colluse».


«Abbiamo le rilevazioni fonometriche che mostrano che la musica diffusa dai locali è molto più alta di quanto consentito – continua Esposito – le discoteche sono in regola sulla carta ma poi per tutta la notte non possiamo dormire. Il Comune promette soluzioni, ma finora non c’è stato nemmeno un incontro in cui discutere delle nostre problematiche». Nei giorni scorsi un vertice c’è stato nel Parlamentino della decima Municipalità, a cui hanno preso parte anche gli imprenditori che lavorano nella movida. «Anche noi – racconta Umberto Frenna, proprietario dell’Arenile e presidente del Comaba, il consorzio degli operatori turistici e balneari – vogliamo la regolamentazione. Abbiamo un servizio navetta gratuito da via della Liberazione e si potrebbero usare il parcheggio dell’Anm accanto alla metropolitana, che attualmente chiude alle 23, e l’area Porta del Parco di via Diocleziano, che può ospitare altre 800 automobili; in più, anche solo un paio di corse notturne della metropolitana aiuterebbero a risolvere il problema del traffico. Inoltre, anche quest’anno ci saranno i “vigili in affitto”, pagati da noi. Per la musica troppo alta, da quest’anno anche gli altri locali della zona metteranno a disposizione dei cittadini un numero di telefono per segnalare il disagio, in modo da intervenire. Ma bisogna che ci siano controlli contro chi non rispetta le regole: spesso a causare il disagio non sono i 7 esercizi in regola, ma gli oltre 25 abusivi. La movida è una grande risorsa, ma non può essere selvaggia».


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