Beni confiscati a Marano, la villa del boss Polverino abbandonata e vandalizzata

Beni confiscati a Marano, la villa del boss Polverino abbandonata e vandalizzata
Una struttura da sogno, almeno sulla carta. La villa bunker di Giuseppe Polverino, il superboss di Marano e Quarto arrestato in Spagna nel 2012, è l'emblema del...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Una struttura da sogno, almeno sulla carta. La villa bunker di Giuseppe Polverino, il superboss di Marano e Quarto arrestato in Spagna nel 2012, è l'emblema del degrado. Le stanze del lussuoso immobile, situato nella zona collinare di Marano, sono disseminate di escrementi di animali. Porte e finestre sono state vandalizzate, l'intonaco è penzolante in molti punti. I cancelli sono arrugginiti e non vi è traccia di targhe o insegne che ricordino ai visitatori che la struttura è da tempo di proprietà dello Stato. Lo è, per l'esattezza, dal 25 maggio 1996, giorno in cui fu pubblicato il decreto di confisca. Sono passati 26 anni, ma il tempo sembra essersi fermato nella seconda traversa Marano-Pianura, dove il padrino - l'uomo che all'inizio degli anni Novanta aveva spodestato i Nuvoletta - ha dimorato per diversi anni. Gli annunci e i progetti sono rimasti nel cassetto. Nel 2010 si era pensato di farne un centro di orientamento e formazione per immigrati e un accordo di massima, per individuare i necessari finanziamenti, era già stato raggiunto tra Regione, Agenzia nazionale dei beni confiscati e il Comune di Marano. Non se ne fece nulla né allora né qualche anno dopo, quando ad interessarsi al bene fu il ministero per l'Istruzione, che sembrava interessato a realizzare una scuola per i bambini della zona. Un progetto ambizioso, denominato Più scuola, meno mafia, anch'esso naufragato a causa dei paventati costi (svariate centinaia di migliaia di euro) necessari per l'adeguamento strutturale. 

La lussuosa residenza del Barone - da dieci anni detenuto e in regime di 41 bis - è strutturata su due livelli, per un totale di 23 vani. I piani sono collegati da un'imponente scala in marmo. Pregiatissimo marmo anche sui pavimenti. Intorno 5mila metri quadri di giardino: un parco alla fine del quale si accede ad un solarium con ampia terrazza e che gode, tra l'altro, di una favolosa vista sull'intera area flegrea. 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino