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La biblioteca di Soccavo rischia la chiusura per mancanza di addetti, la soluzione sul tavolo è quella di affidarne la gestione a privati, a un ente del Terzo Settore che abbia la forza di rispondere a quell'appello che Palazzo San Giacomo, secondo il presidente municipale Saggiomo, non è riuscito a raccogliere.
La biblioteca, già finita al centro delle polemiche per l'eliminazione di 657 volumi tra i quali i grandi classici della letteratura internazionale, è alle prese con una grande difficoltà: «A breve l'unico addetto andrà in pensione e non c'è nessuno che potrà sostituirlo», spiega il presidente municipale Andrea Saggiomo. Si tratta di uno dei paradossi della macchina amministrativa che non riesce a coprire i vuoti lasciati da chi ha concluso il suo percorso lavorativo, lo conferma lo stesso presidente il quale chiarisce come «rispetto alle richieste di pianta organica presentate dalla mia municipalità, la Nona, l'amministrazione centrale ha fatto il possibile inviandoci tanto personale, e di questo siamo grati. Purtroppo, però, la richiesta di avere un nuovo addetto alla biblioteca non è stata esaudita, così s'è presentato un problema che stiamo cercando di risolvere».
Della questione si occupa personalmente il direttore della municipalità che ha ipotizzato la possibilità di affidare all'esterno la gestione della struttura ed ha condiviso con presidente, assessore Monticelli e con la seconda commissione municipale, che si occupa proprio della biblioteca, una bozza di avviso pubblico preceduta da un pagina di spiegazioni: «L'esigenza di assicurare l'apertura della biblioteca...
L'ipotesi di affidamento prevede che non ci sia alcuna remunerazione per l'associazione che, eventualmente si farà avanti. Sarà imposto al gestore l'obbligo di apertura quotidiana per dieci ore, dalle 8.30 alle 18.30, la pulizia, la manutenzione ordinaria, l'intera gestione delle informazioni e del prestito dei libri e l'organizzazione di iniziative specifiche. È anche imposto l'obbligo di scegliere i libri da scartare, magari evitando di eliminare altri grandi classici della letteratura dalle mensole della biblioteca. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino